Si è concluso senza causare vittime dopo 11 ore l’assedio della polizia attorno al palazzo del tribunale a Parramatta, a ovest di Sydney, in cui un uomo, asserragliato in uno studio di avvocati, teneva in ostaggio la figlia di 12 anni dichiarando di avere una bomba nello zaino. L’uomo di 52 anni e la figlia erano nell’edificio da prima delle 9 di mattina (locale) e il centro città era stato evacuato mentre i negoziatori della polizia parlando al telefono tentavano di convincere l’uomo ad arrendersi. La svolta si è avuta in serata. Gli agenti della polizia dopo aver visto la bambina uscire in lacrime dall’edificio hanno fatto irruzione e arrestato il folle. L’uomo si era legato addosso quella che sembrava una bomba e teneva stretta a sé sua figlia di 11 anni. La polizia subito aveva circondato la zona ed evacuato decine di dipendenti. Le autorità australiane hanno da subito considerato credibili le minacce del folle. Il dramma è iniziato poco dopo le 9 di mattina, quando l’uomo, che sembra avere una cinquantina d’anni, è entrato insieme alla ragazzina nell’edificio. Alla reception lo hanno bloccato e lui ha chiesto di parlare con qualcuno di specifico. Quando gli hanno risposto che non c’era nessuno con quel nome, il folle ha cominciato a inveire e ha scagliato un libro contro la donna al banco. “Ha detto ‘Chiamate il procuratore generale, ho una bomba nel mio zaino’, ha raccontato la receptionist”. Quando la polizia è arrivata, lo squilibrato si era già barricato all’interno. Poco dopo è apparso da una finestra al terzo piano dell’edificio, a torso nudo e con indosso una parrucca d’avvocato: ha mostrato alle persone all’esterno i pollici rivolti verso l’alto, si è tolto la parrucca e poi, sputando su di essa, ha rivolto il pollice verso. Alcune ore più tardi ha rotto una finestra con una bottiglia e ha urlato alla polizia: “Non mi importa se muoio”. Nessun segno invece della piccola. La bimbetta sta bene “come si può stare in una situazione del genere”, ha spiegato il vice commissario di polizia, Denis Clifford. Questo incidente avviene due settimane dopo uno molto simile, in cui un folle era penetrato in una villa tenendo in ostaggio per ore un’adolescente pretendendo un riscatto. In quel caso, il dramma finì con il rilascio della ragazza e senza spargimento di sangue.
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