Sylvester Stallone ha fatto da cerimoniere per il neo presidente Donald Trump al gala dell’America First Policy Institute tenutosi ieri a Palm Beach, in Florida, al Mar-A-Lago Club, definendolo
“il secondo George Washington”.
“Siamo in presenza di un personaggio davvero mitico”, ha esclamato il divo.
“Adoro la mitologia. E questo individuo non esiste su questo pianeta. Nessuno al mondo avrebbe potuto realizzare ciò che ha realizzato lui, quindi sono esterrefatto”.
Stallone ha poi proseguito:
“Quando George Washington difese il suo paese, non aveva idea che avrebbe cambiato il mondo. Perché senza di lui potete immaginare come sarebbe il mondo. Indovinate un po’? Abbiamo il secondo George Washington.”
Come riferisce
Deadline, durante la breve introduzione l’interprete di Rocky ha paragonato Trump al celebre pugile evocando il fotogramma di apertura del film originale, che parte da un’immagine di Gesù per poi mostrare Rocky che viene colpito.
“In quel momento, era una persona prescelta ed è così che ho iniziato il viaggio: qualcosa sarebbe successo, quest’uomo avrebbe attraversato una metamorfosi e avrebbe cambiato molte vite, proprio come il presidente Trump.”
Quando Trump è salito sul palco dopo un breve ritardo, i due si sono scambiati una lunga e calorosa stretta di mano.
L’endorsement di Sylvester Stallone a Trump arriva a giochi fatti. Stallone aveva taciuto durante le elezioni del 2016, 2020 e anche quest’anno, avendo rivelato di non aver votato alle elezioni presidenziali le due volte precedenti. Tuttavia, in precedenza aveva detto a
Variety nel 2016 che
“ama Trump e lo vede come un grande personaggio dickensiano”. Nel 2018, Sly è stato fotografato nello Studio Ovale accanto a Trump durante una commemorazione postuma dell’ex pugile campione del mondo Jack Johnson.