Una lettera di tre pagine in cui ammette la sua colpevolezza. Destinatario della missiva il cappellano dell’ospedale di Rho (Milano). Dopo la telefonata: “Mi chiamo Mario, sono stato io ad uccidere Yara”, ha detto. Un mitomane o il vero assassino della ragazzina uccisa a Brembate di Sopra il 26 febbraio …
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