”Tagliato all’unanimità il 30% delle indennità di carica dell’ufficio presidenza della Camera dei Deputati ”. Lo ha scritto su tweeter Davide Caparini, della Lega Nord a margine dell’incontro dell’ufficio di presidenza di Montecitorio. I tagli prevedono un ridimensionamento di 8,5 milioni e in più è stata prevista una riduzione del 25% per il personale di segreteria dei deputati titolari di cariche e una riduzione del contributo ai gruppi. Inoltre sempre stando alle notizie delle agenzie in collegamento con la Camera, è stato previsto un dimezzamento del fondo di rappresentanza generale, oltre alle riduzioni per le spese telefoniche. In tutto sono quattro le voci che hanno subito tagli di cui: cinque milioni e mezzo sono stati decisi nero su bianco oggi nell’Ufficio di presidenza e riguardano le spese dei deputati titolari di cariche, mentre altri tre milioni arrivano da una riduzione del contributo unico ai gruppi, il cui totale supera di poco i 35 milioni di euro. Su quest’ultimo capitolo si è registrato il consenso unanime da parte di tutti i partiti ma la decisione verrà ufficializzata solo il prossimo giovedì. I 5,5 milioni di euro sono così composti: 4,3 milioni di risparmi arrivando dal taglio del 25% delle spese del personale di segreteria. Un altro milione arriva dal taglio delle indennità dei titolari di carica, ai quali si aggiungono 250 mila euro di risparmi derivanti dal dimezzamento del fondo generale di rappresentanza. Spariscono infine i fondi di rappresentanza singoli. “L’Ufficio di Presidenza di Montecitorio – dice l’esponente del Pd Marina Sereni, vicepresidente della Camera – dopo aver deciso, la scorsa settimana, di rinunciare agli appartamenti e alle auto di servizio, nella seduta di oggi abbiamo deliberato la riduzione del 30% dell’indennità di funzione e del 25% delle dotazioni di personale spettanti ai titolari di cariche interne, l’abolizione dei fondi per spese di rappresentanza individuali non rendicontati, la cancellazione delle spese telefoniche accessorie. Si tratta di misure che, nel complesso, comportano un risparmio di oltre 5 milioni di Euro, un segno concreto di buona amministrazione e di buona politica”. Attesa per giovedì mattina alle 11 un tavolo di lavoro sulla questione relativa in particolare ai collaboratori che lavorano per i gruppi parlamentari. Intanto i grillini spingono il piede sull’acceleratore sottolineando la mancanza di “trasparenza” che caratterizza le due liste di cui i deputati possono avvalersi. L’approvazione di questo capitolo è necessaria per il via libera ai fondi dei gruppi, il cosiddetto contributo unico, di cui comunque è stato deciso un taglio, seppur occorrerà attendere giovedì per la conferma e per conoscere l’ammontare della diminuzione.