Taglio parlamentari, arriva il primo sì dal Senato

Arriva il primo sì dal Senato al taglio dei parlamentari. Con voti 185 favorevoli, 54 contrari e 4 astenuti, l’aula di Palazzo Madama ha approvato il disegno di legge che riduce il numero dei parlamentari, prevedendo di passare da 315 a 200 senatori e da 630 a 400 deputati. Questa è la prima delle quattro letture previste per i disegni di legge di riforma costituzionale.

“Oggi è una giornata storica, posiamo la prima pietra per un Parlamento più efficiente, meno costoso. 345 parlamentari in meno, in questi decenni tutte le forze politiche di destra e di sinistra ce lo avevano promesso e non lo avevano mai fatto. Noi manteniamo anche questa promessa” ha commentato il ministro per i Rapporti con il Parlamento, Riccardo Fraccaro. “Significa non solo un Parlamento più spedito, più efficiente, meno burocratico, ma anche un Parlamento meno costoso: mezzo miliardo di risparmi a legislatura, 300mila euro al giorno”.

Su facebook esulta Luigi Di Maio. “Evviva! Approvato il Tagliapoltrone in Senato! Presto ci saranno 345 parlamentari in meno e un risparmio di mezzo miliardo di euro a legislatura. Dicevano: Impossibile! E invece se lo diciamo lo facciamo! Collegatevi che festeggiamo insieme!”. Poi, in una diretta, ha aggiunto: “Oggi ho visto i senatori tagliare sé stessi, sono venuto qui in Senato a godermi la scena”. “Il Pd dice che ci vuole una riforma organica, come quella che gli hanno già bocciato due anni fa”, l’affondo. Il vicepremier si è soffermato dunque sull’iter che attende la riforma sul taglio dei parlamentari, “possiamo dire che tra agosto-settembre, massimo fine settembre, riusciamo ad approvarla”, ha detto. “Se poi le opposizioni vogliono fare un referendum per tagliare i parlamentari, sarà un piacere farlo” ha aggiunto.

A favore del ddl hanno votato M5s e Lega, che avevano presentato il testo, ma anche Forza Italia e Fdi, che hanno detto che la loro scelta è una “apertura di credito” alla maggioranza sul tema delle riforma, che richiederà una verifica nei passaggi successivi.
Contrari il Pd, Leu, e il gruppo delle Autonomie. I Dem avevano presentato un emendamento che legava il taglio dei parlamentari alla trasformazione del Senato in una Camera delle Autonomie, ma la proposta è stata dichiarata inammissibile dalla presidente Elisabetta Casellati. Di qui il loro no.

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