Caro Direttore,

ho letto con grande interesse sul Giornale il suo editoriale dedicato al centro che serve al centrodestra. Ne condivido appieno i contenuti non solo perché sono tra i fondatori e ho una lunga militanza in Forza Italia, ma soprattutto perché senza un movimento liberale sarebbe impossibile avere un centrodestra di governo capace di aggregare le diverse anime che contrastano la sinistra formata ormai dal connubio Pd-M5S. Non è soltanto una questione di numeri, ma soprattutto di contenuti. Il grande partito dell’astensione, il mondo articolato dei movimenti civici, il ceto medio produttivo come i pensionati e i giovani in cerca di un futuro con più certezze sono realtà che sempre più cercano un riferimento politico stabile. Cercano, insomma, all’interno del centrodestra una forza liberale, riformista, garantista e di ispirazione cristiana. Noi abbiamo l’ambizione di poter svolgere questo ruolo anche perché autorevoli istituti demoscopici segnalano movimenti dell’elettorato che si traducono in una crescita graduale, ma costante di Forza Italia. Motivo? Cadono vecchie incrostazioni ideologiche ed emergono posizioni politiche concrete e positive. Fra gli elettori cresce la fascia fra i 35 e i 55 anni: non scelgono più Forza Italia solo per i risultati del passato, ma per il protagonismo di oggi. La determinazione del presidente Silvio Berlusconi a favore dell’unità nazionale che ha portato alla nascita del governo di Mario Draghi in totale discontinuità rispetto al precedente esecutivo ha favorito, grazie al contributo nostro e della Lega, cioè della gran parte del centrodestra entrato in maggioranza, un vero cambio di passo nella lotta contro il Coronavirus e nella tutela delle categorie di cittadini fin qui meno garantite come il lavoro autonomo, i commercianti, gli artigiani e i professionisti: i risultati sono sotto gli occhi di tutti. Unica forza politica ad aver elaborato un Recovery plan completo e un piano vaccinazioni, Fi ha indicato per prima la strada da seguire per costruire l’Italia post pandemia ed ha indicato l’obiettivo delle 500mila vaccinazioni al giorno, raggiunto poi dall’ottimo generale Figliuolo. Senza mai accendere polemiche sterili ed inutili mentre gli italiani ci chiedono di vincere il nemico invisibile, Berlusconi si è dimostrato ancora una volta lungimirante e pragmatico: Fi è tornata centrale nel panorama politico.

Questa credibilità, che ci viene riconosciuta non solo dai sondaggi ma anche da tutti gli osservatori, dovrà sempre più dimostrarsi utile al centrodestra per rinsaldarne l’unità e, contemporaneamente, per offrire una opportunità di scelta agli elettori che non credono più nell’alleanza di sinistra. Un centrodestra come coalizione forte e finalizzata al buongoverno (già a partire dalle amministrative dell’autunno) dove Forza Italia dovrà marcare la sua identità per rendere ancor più credibile l’alleanza.

Una reputazione internazionale costruita nel tempo (l’incontro di Pratica di Mare Berlusconi-Bush-Putin, il memorabile discorso al Congresso americano, l’accordo con la Libia per fermare l’immigrazione, i successi a livello europeo) servirà a dar credito ad un’Italia governata da un centrodestra futuro vincitore delle elezioni politiche. Solo con la presenza di una forza convintamente europeista parte della famiglia dei popolari europei e fautrice di un solido rapporto con gli Stati Uniti, rafforzato da un ruolo attivo nell’Alleanza Atlantica, potremo avere una politica estera più autorevole ed efficace.

Per raggiungere gli obiettivi ambiziosi che ci siamo proposti dovremo continuare a seguire il percorso segnato da Berlusconi all’inizio della pandemia dimostrando il nostro impegno concreto per sconfiggere il Covid e per far ripartire l’economia. Senza abbandonare mai l’impegno a favore delle grandi riforme indispensabili all’Italia: da quella fiscale a quella della giustizia, da quella della burocrazia a quella della sanità. Contemporaneamente dovremo incrementare la nostra presenza fra i cittadini per spiegare meglio e ad ogni livello ciò che stiamo facendo per loro. Per farlo dovremo continuare a rinnovarci aprendo le porte delle nostre sedi a tutti gli italiani di buona volontà. Con un leader carismatico come Berlusconi, fondatore della coalizione di centrodestra, e con una rinnovata volontà di difendere i valori per i quali siamo scesi in politica potremo dare quel contributo di coesione, determinante e vincente per l’alleanza di cui convintamente facciamo parte. Dobbiamo crederci se vogliamo segnare, come dice Lei caro Direttore, i gol che contano. Le partite (anche quelle politiche) si vincono sempre con chi ci crede. Berlusconi ci ha sempre creduto. E noi con lui. Ecco perché guardo con ottimismo al nostro futuro.

Antonio Tajani,

vicepresidente e coordinatore nazionale di Forza Italia