Tajani: ‘Ok a Kiev per colpire in Russia? Rischio di terza guerra mondiale’

“Le dichiarazioni di politici e giornalisti occidentali indicano che l’Europa si sta preparando per una guerra con la Russia”. Ad affermarlo è il primo ministro ungherese Viktor Orban a Radio Kossuth, spiegando che “a Bruxelles e a Washington, ma più a Bruxelles che a Washington, è in corso una sorta di preparazione del ‘sentimento’ per una guerra mondiale. Possiamo tranquillamente dire che sono in corso i preparativi per l’entrata in guerra dell’Europa, questo sta accadendo nei media e nelle dichiarazioni dei politici”.

Orban ha sottolineato di non ritenere probabile che la Russia attacchi un paese della Nato e che parlare di “minaccia russa” è una manovra dell’Occidente per prepararsi all’entrata in guerra. Secondo il premier ungherese, gruppi di lavoro presso la sede della Nato a Bruxelles stanno ora studiando come l’Alleanza possa prendere parte al conflitto in Ucraina.

Tajani, messaggio agli alleati: “Ok a Kiev per colpire in Russia? Rischio di terza guerra mondiale”.  No all’utilizzo di armi italiane contro la Russia e “nessun nostro soldato” andrà “in Ucraina perché non siamo in guerra” con Mosca. Il ministro degli Esteri Antonio Tajani ribadisce la posizione italiana e avverte gli alleati: “Attenzione perché” i rischi “di una terza guerra mondiale aumentano se non si fa attenzione. Basta un piccolo errore per conseguenze nefaste. Questo deve essere chiaro”. Tajani parla a poche ore dall’annuncio di Biden che ha autorizzato Kiev a usare armi Usa a corto raggio per colpire in Russia.  Tajani, comunque,  annuncia l’invio di un nuovo pacchetto di aiuti e armi.

“Non dobbiamo compier passi falsi” – La fine delle restrizioni per l’Ucraina sull’uso delle armi inviate dai paesi occidentali era stata caldeggiata dal segretario della Nato, Jens Stoltenberg: la Francia ha aperto la strada, poi Canada, Polonia, Svezia e Danimarca l’hanno seguita. E dopo il no iniziale e le caute aperture dei giorni scorsi, è arrivato anche l’ok di Berlino. Ma “le scelte e le dichiarazioni di Scholz” sull’uso delle armi tedesche in territorio russo “non sono le nostre“, sottolinea il ministro degli esteri italiano. “Non siamo dei guerrafondai. Nessun nostro soldato in Ucraina perché non siamo in guerra con la Russia. E non autorizziamo l’uso delle armi che diamo a Kiev fuori dai confini dell’Ucraina. Anche la Nato non è in guerra con Mosca. Attenzione, è un momento delicato non dobbiamo compier passi falsi. Non dobbiamo mettere a rischio la pace con passi o dichiarazioni avventate”, ha aggiunto Tajani. Il vicepremier e leader di Forza Italia ribadisce il “sostegno incondizionato” dell’Italia a Kiev, “mandiamo tutto ciò che noi possiamo”, e annuncia che tra poche settimane arriverà un “nuovo pacchetto” di aiuti e armi per l’Ucraina. E Tajani si allinea anche alle dichiarazioni del ministro della Difesa Guido Crosetto: non c’è “nessun problema a togliere il segreto sulla fornitura di armi all’Ucraina, ma poi bisognerà evitare speculazioni”, sottolinea il vicepremier.

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