Esplosioni, probabilmente provocate da terroristi kamikaze, hanno colpito due chiese, di cui una cattolica, affollate per la messa domenicale nella città pachistana di Lahore, provocando almeno 11 morti e 48 feriti d cui 30 in gravi condizioni. I talebani pachistani di Jamaat ul Ahrar (JuA) hanno rivendicato i due attentati. Il portavoce Ihsanullah Ihsan, via email ha detto che tali attacchi continueranno “fino a quando la sharia non sarà imposta nel Paese. Ci sono anche donne e bambini fra le vittime dei due attentati, dicono i soccorritori e, secondo fonti ospedaliere, fra i cadaveri giunti al General Hospital di Lahore almeno uno è di un bambino. Uno dei due attentati certamente, dicono fonti a caldo, è stato causato da un kamikaze, introdottosi in chiesa durante l’affollata messa domenicale. Entrambe le chiese si trovano a Youhanabad, quartiere dove vive la più folta comunità cristiana del Pakistan, paese a larghissima maggioranza musulmana. Entrambi gli attentati sono stati compiuti intorno alle 11:30 locali (le 8 in Italia) e hanno provocato il panico fra i fedeli, che si sono riversati urlando fuori dalle chiese. Una folla inferocita ha picchiato a morte due persone sospettate di essere coinvolte nell’attacco e le ha poi bruciate. La folla ha anche sequestrato in un negozio per circa due ore quattro poliziotti feriti che secondo i dimostranti non avevano vigilato sulla chiesa. Due delle vittime dell’esplosione sono agenti. Contestato anche il il ministro federale che rappresenta la minoranza cristiana al suo arrivo in ospedale per visitare i feriti.
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