Una giocatrice della nazionale giovanile di pallavolo dell’Afghanistan, Mahjabin Hakimi, sarebbe stata decapitata dai talebani a Kabul. La denuncia è arrivata da una sua allenatrice ed è stata rilanciata dal quotidiano al Persian. La ragazza sarebbe stata assassinata a inizio ottobre, ma la notizia non è stata diffusa dai familiari per timori di rappresaglie.
Secondo alcune fonti la famiglia avrebbe detto che la notizia sarebbe senza fondamento e che la giovane sarebbe stata misteriosamente uccisa una settimana prima della caduta di Kabul.
La pallavolista giocava per il Kabul Municipality Volleyball Club prima che l’Afghanistan finisse sotto il controllo dei talebani e la sua era una delle squadre più blasonate del campionato di pallavolo. Le stesse fonti che sostengono la sua uccisione dicono che i talebani avrebbero postato sui social foto della decapitazione della ragazza.
“Tutte le giocatrici della Nazionale e le altre atlete sono in pericolo e vivono nel terrore”, le parole dell’allenatore riportate dai media. “Sono state tutte costrette ad allontanarsi e ad andare a vivere in altri posti per non essere trovate. I tentativi di ottenere l’aiuto di organizzazioni internazionali e altri paese per lasciare l’Afghanistan finora non ha avuto successo”. L’orientamento del regime talebano in relazione allo sport è stato chiarito già un mese fa: lo sport, per le donne, “non è necessario”. Il vice capo della commissione culturale dei talebani, Ahmadullah Wasiq, all’emittente australiana Sbs ha sottolineato che durante l’attività sportiva le donne ”potrebbero scoprire il volto e il corpo”.
“Non credo che alle donne sarà permesso di giocare a cricket perché non è necessario che le donne giochino a cricket” ha detto Wasiq perché “potrebbero affrontare una situazione in cui il loro viso e il loro corpo non saranno coperti. L’Islam non permette che le donne siano viste così”. “Siamo nell’era dei media – ha aggiunto -, ci saranno foto e video. E poi la gente le guarderà. L’Islam e l’Emirato Islamico non consentiranno alle donne di giocare a cricket o di praticare un tipo di sport in cui vengono esposte”.