Ci sono il consigliere regionale Fabio Altitonante, sottosegretario all’area Expo della Regione Lombardia e il consigliere comunale milanese e vicecoordinatore regionale di Forza Italia Pietro Tatarella, candidato alle Europee, tra gli arrestati nell’operazione della Dda di Milano che ha tra i protagonisti, per uno dei filoni dell’inchiesta, l’imprenditore del settore rifiuti e bonifiche ambientali, Daniele D’Alfonso della Ecol-Service srl, anch’egli arrestato.
Sono diversi i filoni dell’inchiesta che stamane ha portato a eseguire 43 ordinanze cautelari firmate dal gip Raffaella Mascarino, e tra gli altri, ha fatto finire in carcere Tatarella e ai domiciliari Altitonante. Uno di questi riguarda gli appalti targati Amsa, l’azienda dei rifiuti milanese e parecchie partecipate pubbliche. Un altro, il filone varesino e che ha come personaggio principale l’ex coordinatore provinciale di Varese Gioacchino Caianiello (anche lui tra i destinatari del provvedimento del gip Mascarino) riguarda il Piano di governo del territorio e le sue varianti. Ma per inquirenti e investigatori il personaggio principale dell’inchiesta e’ l’imprenditore Daniele D’Alfonso con la sua Ecol-Service, uno dei quali risponde dell’aggravante di aver favorito la ‘ndrangheta, in quanto con gli appalti ottenuti in cambio di tangenti avrebbe dato lavoro agli uomini della famiglia calabrese dei Molluso di Buccinasco. Ed e’ lui che, secondo la ricostruzione di inquirenti e investigatori, attraverso fittizie consulenze e altre utilita’, avrebbe ‘ricompensato’ Tatarella con cui, come emerge dalle intercettazioni, si sarebbe incontrato da Berti, il ristorante milanese non molto lontano dagli uffici della Regione e gia’ venuto a galla in molte indagini milanesi, e che ora nel linguaggio degli indagati e’ diventato “la mensa dei poveri”, definizione che ha dato il nome all’indagine della Dda.
C’e’ anche una richiesta di autorizzazione inviata alla Camera dei Deputati per l’arresto per finanziamento illecito del parlamentare di Forza Italia Diego Sozzari nell’inchiesta della Dda milanese che oggi ha portato a 43 misure cautelari per un giro di Tangenti negli appalti e con al centro anche l’accusa di associazione per delinquere aggravata dall’aver favorito una cosca mafiosa.