Tangenti in Lombardia. Indagato: Mazzette a Lega e Forza Italia

“Sono a conoscenza che i soldi per la politica dovevano essere destinati pro quota ai partiti che reggevano la giunta Cassanese, in particolare Forza Italia e Lega Nord”. E’ quanto ha dichiarato in un interrogatorio del 9 novembre 2011 Gilberto Leuci, indagato nell’inchiesta avvita dalla procura di Milano su un giro di presunte tangenti che vede coinvolto anche il presidente del consiglio regionale lombardo ed esponente della Lega Nord, Davide Boni. Dichiarazioni pesanti che fanno pensare ad un vero e proprio ‘sistema’ per dividere le tangenti degli appalti pubblici.  “Posso dire che le operazioni che io ho montato a Cassano, sulle quali ho percepito denaro dagli imprenditori, denaro che oggi ho girato a Michele Ugliola trattenendo la mia parte, sono circa 12. Posso quantificare in circa un milione e mezzo di euro la somma che io ho ritirato dagli imprenditori per le predette operazioni. Io e Ugliola trattenevamo generalmente tra un quarto e un terzo delle somme ricevute valutando la quota trattenuta caso per caso”. L’indagato spiega, quindi, come avveniva la spartizione delle tangenti. “La quota da destinare ai politici, di circa due terzi della somma percepita, era gestita completamente da Ugliola, il quale si occupava di recapitarla ai politici”. Leuci individua con precisione i ruoli dell’attuale presidente del consiglio della regione Lombardi e del suo segretario Dario Ghezzi ma non sa indicare quale esponente politico di Forza Italia avrebbe preso le tangenti. “Posso indicare Boni e Ghezzi come politici di livello più alto, con cui aveva stretti rapporti Ugliola, da cui avevamo copertura”.

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