Tangenti Lega. Boni non si dimette: Sono innocente, resto al mio posto

Il presidente del Consiglio regionale della Lombardia Davide Boni vuole restare al suo posto e non intende dimettersi. E’ stato lo stesso esponente della Lega Nord, con una e-mail, inviata a tutti i consiglieri regionali del Pirellone a spiegare che è innocente e “le accuse non hanno la minima influenza sul mio ruolo di rappresentanza e garanzia” e quindi “intendo proseguire nel mio mandato”. Il suo capo segreteria, Dario Ghezzi, ha invece deciso di lasciare il suo incarico. Oggi Boni si è presentato nel parlamentarono lombardo ma ha preferito sedersi assieme ai colleghi di partito tra i banchi riservati alla Lega Nord.

“Sfido chiunque a trovare un solo euro nelle mie tasche che non sia frutto del mio lavoro o, per quanto riguarda il mio partito, che non sia frutto di versamenti o elargizioni ufficiali e dettagliatamente documentabili”. Nella mail inviata ai colleghi consiglieri, Davide Boni spiega, tra l’altro, che “al momento della mia elezione a presidente mi ero impegnato per una azione di rilancio delle prerogative dell’assemblea quale sede di rappresentanza politica generale e del ruolo di indirizzo nei confronti della Giunta regionale”. Il leghista sottolinea nella sua ‘autodifesa’ che le accuse rivoltegli dalla magistratura non hanno influenzato il “ruolo di rappresentanza e di garanzia” che attualmente esercita. In attesa di potersi difendere, Boni assicura i consiglieri del Pirellone che no lo sentiranno mai “parlare di complotti, nè tanto meno di critiche per un uso strumentale della giustizia da parte dei magistrati inquirenti. Ho sempre avuto rispetto del loro operato”.

Respinta richiesta dimissioni. Il presidente di turno del Consiglio regionale della Lombardia Carlo Saffioti, ha respinto ritenendola inammissibile una mozione di censura, presentata dall’opposizione, con la quale si chiedevano le dimissioni del presidente del Consiglio Davide Boni. Secondo Saffioti la mozione “configura una sorta di sfiducia al presidente del Consiglio che non è prevista dalle norme del regolamento”. Su questo punto il presidente di turno dell’Assise ha annunciato che chiederà il parere della giunta per il regolamento mentre per il capogruppo del Pd Luca Gaffuri l’aver dichiarato inammissibile la mozione “è una mancanza di rispetto per l’aula”. Nella mozione si chiedeva al presidente Boni “come già fatto con altri componenti dell’ufficio di presidenza, oggetto di inchieste da parte della magistratura, di voler lasciare il suo incarico di presidente”.

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