Riceviamo, e volentieri pubblichiamo, l’articolo ricevuto da Tartaglia Arte:
ALCHEMILLA, ASSOCIAZIONE CULTURALE CON SEDE A PALAZZO VIZZANI IN VIA SANTO STEFANO 43 A BOLOGNA, DAL 2019 PROPONE ATTIVITÀ MIRATE A INCENTIVARE E PROMUOVERE LA RICERCA E LA SPERIMENTAZIONE IN AMBITO ARTISTICO IN QUELLO CHE SI DEFINISCE UNO SPAZIO MULTIFUNZIONALE PER LE ARTI.
Il meraviglioso palazzo cinquecentesco sede dell’associazione è centrale nella visione di Alchemilla. L’intento è quello di sfruttare l’incredibile bellezza e la storia racchiuse nelle grandi sale di Palazzo Vizzani per far sì che questo diventi un luogo di incontro tra arti, stili e, soprattutto, tra persone, in un continuo processo di ‘contaminazioni’. L’associazione stessa in effetti è il frutto dell’incontro tra professionisti del settore culturale con background differenti: artisti, curatori, performer, collezionisti, appassionati d’arte… E questa molteplicità di competenze che caratterizza il gruppo di lavoro permette ad Alchemilla di esplorare diversi ambiti, dalle arti visive alle arti performative, fino a paesaggio, architettura e urbanistica, attraverso mostre, performance, incontri, laboratori e momenti di approfondimento teorico.
IL PROGRAMMA DI RESIDENZE E GLI ATELIER
Le splendide sale di Palazzo Vizzani sono molto più di semplici spazi espostivi, ma veri e propri strumenti di lavoro. Una parte di questi, infatti, è dedicata a un programma di residenze-studio di artisti internazionali “under 30” reso possibile grazie al contributo della Fondazione Zucchelli e della Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna. Nel caso delle residenze, che finora hanno visto protagonisti Elena Bastogi, Maria e Carminda Soares e Zheng Ningyuan, gli artisti, come ricorda Camilla Sanguinetti, architetto di professione e fondatrice dell’associazione, “sono stati invitati a confrontarsi con gli spazi di Alchemilla e a sfruttarli come metro e strumento per il proprio lavoro”, in un processo di arricchimento reciproco, dove l’antica bellezza delle sale nutre il processo creativo degli artisti che a loro volta le valorizzano con il proprio approccio contemporaneo. Gli spazi, che diventano così fonte di ispirazione, dalla staticità che li caratterizza, per la varietà delle arti che vengono proposte e sperimentate al loro interno, diventano estremamente dinamici e mutevoli, dando la possibilità anche al gruppo di lavoro di comprenderne a pieno le possibilità e poterli sfruttare al meglio in futuro, in un’ottica di confronto e crescita collettiva.
ALCHEMILLA E LA SPERIMENTAZIONE
Insomma, più che un luogo dove ammirare prodotti artistici già ‘confezionati’, si potrebbe parlare di uno spazio di sperimentazione, una sorta di ‘cantiere d’artista’ o laboratorio, dove, soprattutto i più giovani, per i quali Alchemilla da sempre dimostra particolare cura e attenzione, hanno la possibilità di lavorare in modo libero e di crescere artisticamente, confrontandosi di volta in volta con i feedback di altri ‘addetti ai lavori’. La definizione che vede Alchemilla come un laboratorio artistico è confermata dalla presenza degli atelier, quattro studi dati in gestione ad artisti e designer per un periodo di circa un anno, che trovano in Alchemilla la cornice adeguata per concretizzare i propri progetti artistici e lavorativi, tra i quali si registra una forte spinta verso tematiche di natura sociale e ambientale.
I PROGETTI FUTURI DI ALCHEMILLA
Dopo trent’anni Alessandro Pessoli torna a Bologna con una mostra personale e lo farà proprio da Alchemilla. Dal 7 maggio al 10 luglio 2021, compatibilmente con le norme vigenti, sarà possibile visitare la mostra City of God, curata da Fulvio Chimento, socio fondatore dell’associazione. La mostra, organizzata da Alchemilla in collaborazione con greengrassi (Londra) e ZERO… (Milano) in occasione della manifestazione Art City Bologna 2021, proporrà un excursus completo sui diversi linguaggi artistici utilizzati da Pessoli: pittura, scultura, disegno, opere in terracotta, con alcuni lavori realizzati appositamente per l’occasione. Palazzo Vizzani si conferma quindi centrale per le attività proposte, sia come luogo di lavoro che come spazio espositivo, ma, come ricorda Chimento, è forte anche il desiderio di ‘uscire’ dal palazzo e misurarsi con progetti esterni, ad esempio una collaborazione con il gruppo di scienziati Scienceground che vedrà protagonista il bosco urbano di Bologna: i Prati di Caprara.
‒ Laura Coppelli www.alchemilla43.it