Riceviamo, e volentieri pubblichiamo, l’articolo inviato da Tartaglia Arte:
Il cinema immortalato in Amarcord apre al pubblico come terzo polo del Fellini Museum. Parliamo del celebre cinema Fulgor, incastonato nel settecentesco Palazzo Valloni. Riallestito con le scenografie di Dante Ferretti e visitabile dal 12 dicembre, il Fulgor va a completare il museo diffuso dedicato al maestro riminese Federico Fellini (Rimini, 1920 – Roma, 1993) nella sua città d’origine, insieme a Castel Sismondo e piazza Malatesta, inaugurato lo scorso 19 agosto. Palazzo Valloni è oggi un luogo di studio e ricerca sul cinema: al primo piano – dove trova casa la leggendaria sala cinematografica, la più antica della città romagnola – si può consultare il repertorio di lettere, disegni e testimonianze del Fondo Federico Fellini del Comune di Rimini, mentre al secondo si può ascoltare la voce del regista – nella cosiddetta Stanza delle parole – o vedere tutta la sua opera nel Cinemino. Il nuovo spazio museale, inserito dal Ministero della Cultura tra i grandi progetti nazionali dei beni culturali, va a celebrare la visionarietà felliniana, esaltandone l’eredità culturale proprio nel centro della sua città.
IL CINEMA FULGOR DI FELLINI A RIMINI
Il Fulgor è destinato a restare strettamente legato alla memoria futura di Fellini. E non a caso: dopotutto, è la sala dove il regista riminese scoprì la settima arte. Qui vide, sulle ginocchia del padre, il suo primo film, Maciste all’inferno di Guido Brignone. Crescendo, è stato questo il cinema da lui più frequentato, dove entrava gratuitamente in cambio di ritratti dei divi americani. Il cosiddetto “cinema più famoso del mondo”, oltre a rappresentare un potente simbolo del legame tra il regista e la sua città natale, è stato la prima e una delle principali fonti della cinematografia felliniana. Grazie a un grosso intervento statale, qui è stata inaugurata la Casa del Cinema il 20 gennaio 2018, giorno del compleanno del maestro, riprendendo allo stesso tempo la sua attività di sala.
By Giulia Giaume – artribune.com