Tartaglia Arte: SISMA80. A Napoli una mostra racconta il terremoto dell’Irpinia con oltre 100 scatti d’epoca

Riceviamo, e volentieri pubblichiamo, l’articolo ricevuto da Tartaglia Arte:

IDEATA E CURATA DAL FOTOREPORTER LUCIANO FERRARA, LA MOSTRA RACCONTA IL SISMA CHE 40 ANNI FA COLPÌ CAMPANIA E BASILICATA ATTRAVERSO LO SGUARDO DEI FOTOGRAFI CHE NE DOCUMENTARONO MORTE, ROVINE E RICOSTRUZIONE

Annalisa Piromallo, Irpinia Laviano 1980

Sono trascorsi 40 anni da quello che è passato alla storia come terremoto dell’Irpinia, sisma che il 23 novembre 1980 colpì la Campania centrale e la Basilicata centro-settentrionale, causando quasi tremila morti, oltre ottomila feriti e 280mila sfollati. Un evento che, oltre a portare dolore e morte, ha generato polemiche sulle tempistiche dei soccorsi e soprattutto sulla speculazione della ricostruzione. Tutti avvenimenti, questi, documentati dai fotografi che si trovarono a raccontare attraverso i loro scatti una delle più grandi tragedie del Novecento italiano: scatti che dal 12 febbraio al 31 marzo 2021 fanno parte di SISMA80 – 23 novembre ore 19.34, mostra ideata e curata dal fotoreporter Luciano Ferrara ospitata al Convento di San Domenico Maggiore a Napoli.

Luciano Ferrara, Lioni 1980

A NAPOLI LA MOSTRA SUL TERREMOTO DELL’IRPINIA

Archivio Luciano D’Alessandro Studio bibliografico Marini, Roma, Massimo Cacciapuoti, Toty Ruggieri, Annalisa Piromallo, Gianni Fiorito, Fotosud (Giacomo Di Laurenzio, Antonio Troncone, Mario Siano, Guglielmo Esposito), Associazione Archivio Carbone, Pressphoto (Gaetano Castanò, Franco Castanò, Franco Esse), Mario Riccio, Giuseppe Avallone, Guido Giannini, Pino Guerra, Sergio Del Vecchio, Archivio fotografico Ferrara, Luciano Ferrara e Mimmo Jodice sono i protagonisti dell’esposizione, con oltre 100 scatti storici che immortalano i fatti e i luoghi della tragedia: le proteste in piazza del Plebiscito a Napoli, i terremotati alloggiati negli autobus, le scuole occupate, i campi containers nei quartieri di San Pietro a Patierno, San Giovanni a Teduccio, Barra, Secondigliano, e poi le fortissime immagini con i crolli nelle zone dell’epicentro, Lioni, Sant’Angelo dei Lombardi, Teora e Bagnoli Irpino, Bavano nel potentino e Pozzuoli con le ricostruzioni post-terremoto. Oltre alle immagini d’epoca, fanno parte della mostra anche la videoinstallazione Il racconto dei protagonisti, proiettata su una parete di 6 metri e realizzata da Gix Musella e Elio Di Pace, e Il Cratere Mappe Infografiche, installazione di 6×2,5 metri allestita nel Grande Refettorio che raccoglie documenti e informazioni sul terremoto attraverso una selezione di pagine de Il Mattino dell’epoca, insieme alla mappatura dei luoghi colpiti e degli effetti.

Mimmo Jodice, Lioni 1980

SISMA80. UNA MOSTRA NONOSTANTE LA PANDEMIA

SISMA80 – promossa dall’Assessorato alla Cultura e al Turismo del Comune di Napoli nell’ambito dell’anniversario del quarantennale dal terremoto del 23 novembre 1980, e prodotta da noos aps, responsabile produzione Sofia Ferraioli, con l’organizzazione e curatela di tribunali138 – avrebbe dovuto inaugurare il 23 novembre 2020, per poi essere rinviata a causa della pandemia e delle conseguenti disposizioni governative. “Siamo felici di poter finalmente inaugurare questo importante e intenso progetto che ci ha visti impegnati per mesi in un grande lavoro corale”, spiega Luciano Ferrara. “Celebrare uno storico momento del nostro passato in un periodo come quello presente così difficile e tragico a causa della pandemia, rende questo progetto ancora più sentito e con la voglia e necessità di essere mostrato e condiviso. Lo dedichiamo alla nostra città e regione, per ricordare il terremoto che ha colpito noi e l’Italia intera, e che a quarant’anni di distanza continua a mostrare le proprie ferite”“Abbiamo ritenuto di non potere ma soprattutto di non volere ridurre alle sole celebrazioni istituzionali questo quarantennale, utilizzando la ricorrenza come occasione di riflessione collettiva, pubblica, su come si è trasformata la nostra città a partire dal sisma e su quali di queste trasformazioni ne hanno inesorabilmente condizionato il tessuto sociale, antropologico, economico e modificato ineluttabilmente il paesaggio urbano”, sottolinea Eleonora de Majo, Assessore alla Cultura e al Turismo del Comune di Napoli. “Urgenza che avvertiamo ancora più forte in questo momento storico, immersi come siamo in un globale stato di emergenza e di eccezione e dunque ancor più interessati ad approfondire, attraverso un racconto di testimonianze visive e di parole, come dietro la possibilità di derogare alla legge e alla Costituzione possa nascondersi sempre una imperdibile occasione di profitto per la politica corrotta, per l’imprenditoria criminale e per il malaffare”. Per visitare la mostra è necessario prenotarsi scrivendo a noos.tribunali138@gmail.com. By Desirée Maida – artribune.com


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