Riceviamo, e volentieri pubblichiamo, l’articolo ricevuto da Tartaglia Arte:
IN OCCASIONE DELLA ATTUALE MOSTRA DEDICATA ALLO SCULTORE BRITANNICO, IL MUSEO NOVECENTO DI FIRENZE LANCIA UNA CALL PER RACCOGLIERE RICORDI E TESTIMONIANZE DELL’ESPOSIZIONE CHE SI TENNE NEL 1972 AL FORTE DI BELVEDERE. IL DIRETTORE SERGIO RISALITI CI HA PARLATO DELL’INIZIATIVA
LA MOSTRA DI HENRY MOORE DEL 1972: COME PARTECIPARE AL PROGETTO
Si può partecipare con una foto, una cartolina, un catalogo – magari autografato dall’artista – o qualsiasi oggetto evocativo di quel momento. È possibile mandare l’immagine scansionata all’indirizzo segreteria.museonovecento@muse.comune.fi.it, specificando nome, cognome e profilo social (Facebook e/o Instagram). Tutti i ricordi ricevuti saranno condivisi sui profili Facebook e Instagram del museo per tutta la durata della mostra. Le immagini raccolte saranno poi pubblicate in un libro, che verrà presentato al pubblico nel 2022, vero anniversario della mostra di Forte Belvedere. “Il 20 maggio del 1972 inaugurava la grande mostra Henry Moore a Firenze”, raccontano gli organizzatori. “Furono in tantissimi ad affollare gli spalti del Forte di Belvedere e le sale della Palazzina durante i mesi estivi, sfidando il sole a picco. Oltre 345 mila persone. Un numero davvero esorbitante. C’era la principessa Margaret d’Inghilterra, accompagnata dal marito, il Conte di Snowdon, c’erano Giovanni Leone, sesto Presidente della Repubblica Italiana, Edward Heath, allora Primo Ministro inglese, ed ovviamente l’artista, Henry Moore, che aveva seguito di persona l’allestimento delle sue sculture monumentali sulle terrazze affacciate su Firenze”.
LA MOSTRA DI HENRY MOORE DEL 1972. IL COMMENTO DEL DIRETTORE DEL MUSEO
“L’idea di lanciare in un momento come questo una open call per raccogliere materiali amarcord nasce da una duplice esigenza: da un lato, quella di avvicinare, in una sorta di moderna corrispondenza, il pubblico al museo, ad oggi impossibilitato a recarsi fisicamente nelle sale che ospitano la mostra dedicata al disegno di Henry Moore”, spiega il direttore del Museo Novecento Sergio Risaliti, “dall’altro, vi è la volontà di creare un ponte tra le generazioni, nato in modo del tutto spontaneo proprio dall’incontro di chi, testimone dell’epoca, si reca al museo per rivivere quell’emozione e chi, tra i giovani, viene a verrà a vedere dal vivo i disegni di ossa, teschi, alberi e animali”, conclude, “fonti di ispirazione del celebre scultore britannico”. – Giulia Ronchi