Riceviamo, e volentieri pubblichiamo, l’articolo ricevuto da Tartaglia Arte:
LA RASSEGNA, FINO AL 5 GIUGNO, VUOLE ESSERE UN SEGNALE DI RINASCITA DOPO I DIFFICILI MESI DELLA PANDEMIA, NONCHÉ DI CAUTA APERTURA DA PARTE DI UN PAESE ANCORA ATTRAVERSATO DA PROFONDE CONTRADDIZIONI POLITICHE E SOCIALI.
Alla sua prima edizione, la rassegna Noor Riyadh è un segnale di rinascita dopo i difficili mesi della pandemia, nonché un segnale di cauta apertura da parte di un Paese ancora attraversato da profonde contraddizioni politiche e sociali. Il festival comprende 33 installazioni luminose in altrettante zone della città, una mostra storica Light Upon Light: Light Art since the 1960s e un programma di attività speciali tra cui tour, conferenze, workshop, attività per famiglie, film e musica, anche online. Curato da Eiman Elgibreen e Pam Toonen, il festival attraverso il titolo Under One Sky vuole essere un catalizzatore per gli artisti per creare opere che rispondono all’inclusività e alle pratiche umane condivise. Riunirsi intorno alla luce è un impulso umano universale, per guardare le fiamme di un falò così come le stelle. Il festival, quindi, comprende tutte le forme di light art, fra cui sculture, proiezioni, spettacoli interattivi, arte cinetica. Il festival è realizzato da Riyadh Art (il programma nazionale di arte pubblica del Regno dell’Arabia Saudita) e si sviluppa in più zone della città, con due hub principali: il King Abdullah Financial District (KAFD), e il centro storico dell’epoca di Re Abdulaziz. Come ha dichiarato Khaled Al-Hazani, direttore di Riyadh Art, “Noor Riyadh è una celebrazione della luce e dell’arte su una scala senza precedenti. l’arte è un linguaggio universale e la luce è un simbolo di speranza”.
noorriyadh.sa/en/ By Niccolò Lucarelli – artribune.com