I tassi della Bce da marzo passeranno al 3,5%, ma molti esperti parlano già di altri rialzi fino al 4% e non escludono ulteriori aumenti anche nel 2024. Il vero punto, ora, è capire se la Bce ha fissato o meno un tetto limite. Christine Lagarde annuncia che no, non c’è nessun tetto, ma solo l’obiettivo di inflazione del 2%. “Questo è l’obiettivo di inflazione a medio termine, che è il modo in cui per noi viene definita la stabilità dei prezzi. Non posso dire quanto saliranno ancora i tassi alti, ma so che saranno più alti di adesso e abbiamo ancora molto lavoro da fare perché non possiamo dichiarare vittoria”.
L’effetto sui mutui
A fronte di un nuovo rialzo dei tassi, ovvio che il prezzo di mutui e prestiti salirà ancora. I prestiti a tasso variabile sono un’arma a doppio taglio. Quando i tassi di interesse sono molto bassi, le persone beneficiano di rate più basse, ma quando i tassi salgono, come hanno dovuto fare per domare l’inflazione, il costo mensile aumenta. E questo è il vero allarme sociale che spaventa governi e cittadini in tutta Europa.
Un mutuo a tasso variabile costa oggi fino a +3.624 euro all’anno rispetto al 2021, mentre chi accende oggi un finanziamento a tasso fisso si ritrova a spendere fino a +3.144 euro annui rispetto a due anni fa. Lo afferma il Codacons, che attraverso alcune simulazioni ha messo a confronto le offerte presenti sul mercato per le tipologie di mutuo più richieste in Italia
A settembre 2021, prima della scia di rialzi varata dalla Bce, secondo il Codacons per un mutuo a tasso variabile da 150.000 euro della durata di 30 anni il migliore Taeg sul mercato era pari allo 0,48% con una rata mensile pari a 442 euro, mentre il tasso fisso registrava un Taeg dell’1,04% e una rata mensile da 481 euro. Mentre a fine febbraio, per la stessa tipologia di finanziamento, la migliore offerta sul mercato prevedeva un Taeg del 3,16% e una rata mensile da 627 euro sul variabile; per il tasso fisso Taeg 3,15% e rata mensile da 631 euro, con un incremento di spesa pari rispettivamente a +185 euro e +150 euro al mese sul 2021.
Mutui, rate in aumento: l’ultima simulazione
Per un mutuo da 100.000 euro della durata di 25 anni, a settembre 2021 il Taeg sul tasso variabile era dello 0,42% con una rata mensile pari a 346 euro, mentre il tasso fisso registrava un Taeg dello 0,98% e una rata da 370 euro. A fine febbraio 2023, per lo stesso mutuo, il Taeg è salito al 3,10% sul variabile, 3,49% sul fisso, con una maggiore rata mensile rispettivamente da +122 e +116 euro rispetto a due anni fa.
Va peggio a chi ha acceso (o decide oggi di accendere) un mutuo da 200.000 euro della durata di 20 anni: qui per il tasso variabile il Taeg passa dallo 0,39% e una rata mensile pari a 858 euro del settembre 2021 al 3,62% di fine febbraio e una rata mensile pari a 1.160 euro, con un incremento di spesa da +302 euro a rata. Per il tasso fisso si passa da un Taeg dello 0,86% e rata mensile da 903 euro a un tasso del 3,80%, e rata mensile da 1.165 euro (+262 euro a rata).
Il rialzo dei tassi porta una famiglia che ha acceso un mutuo a tasso variabile ad affrontare oggi una maggiore spesa fino a +3.624 euro all’anno rispetto a quanto pagato nel 2021, mentre chi decide oggi di accendere un mutuo a tasso fisso spende tra i +1.400 e i +3.144 euro, a seconda della tipologia di mutuo, rispetto a chi ha avviato lo stesso finanziamento nel 2021 – conclude il Codacons.