Tav: 26 arresti per incidenti in Val Susa

E’ partita all’ alba di questa mattina l’ operazione di polizia che ha portato all’ esecuzione di oltre  26 ordinanze di custodia cautelare per gli incidenti avvenuti lo scorso 3 luglio in Val Susa contro la linea ferroviaria Tav Torino-Lione.

I reati contestati sono lesioni, violenza e resistenza a pubblico ufficiale per gli incidenti al cantiere della Tav di Chiomonte (Torino) nel quale rimasero feriti oltre 200 uomini delle forze dell’ordine e decine di manifestanti. Le ordinanze sono state emesse dal Gip di Torino, Federica Bompieri, su richiesta del Procuratore aggiunto Andrea Beconi, nell’ambito di un’inchiesta condotta dalla Questura del capoluogo piemontese. La notifiche delle ordinanze è in corso in varie città italiane, da Palermo a Trento; il maggior numero di provvedimenti riguarda persone residenti in Piemonte.

Tra gli arrestati, anche frequentatori del Centro sociale torinese Askatasuna e di ‘”case occupate” a Milano. Un ordine di custodia è stato emesso anche per un militante No Tav attivista di un comitato di Bussoleno, in Val Susa. A Milano l’operazione della Polizia ha riguardato la casa occupata di via Borsi, dove in mattinata si è  radunato un presidio di simpatizzanti No Tav in segno di protesta. Perquisizioni sarebbero state operate in altri centri sociali (El Paso, Barrocchio, Metzcal) di Torino e del circondario.

E’ stata perquisita anche l’ abitazione di un consigliere comunale di un paese della Valle di Susa, Villarfocchiardo, sempre nell’ambito dell’operazione della polizia contro il movimento No Tav. Il consigliere è Guido Fissore ed è un attivista del movimento che tra l’altro, alcune settimane fa, accompagnò una scolaresca bergamasca in una visita al cantiere di Chiomonte.

Attivisti No Tv decidono di radunarsi in Val di Susa- Attivisti del movimento No Tav hanno deciso di radunarsi a Villar Focchiardo (Torino), dove abita Guido Fissore, consigliere comunale che è stato condotto in Questura, a Torino, nell’ambito dell’operazione in corso in tutta Italia. Lo annunciano gli stessi attivisti attraverso siti e social network. Gli avvocati del ‘legal-team’ del movimento No Tav – riferiscono gli stessi attivisti – sono già al lavoro per assistere alcuni degli arrestati.

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