Tav. Aut aut di Di Maio a Salvini. “Ridimensionarla?Una supercazzola”

Resta alto lo scontro tra M5S e Lega sul dossier Tav. I due vice premier in campagna elettorale per le regionali in Abruzzo continuano a punzecchiarsi, senza mezze parole. Tanto che da Luigi Di Maio arriva una sorta di aut aut all’alleato di governo sulla linea ferroviaria Lione-Torino. “Non conviene insistere su temi su cui non siamo d’accordo, altrimenti mi devo convincere che si sta spingendo su un tema su cui non c’è accordo perché si vogliono creare tensioni nel governo. Non lo consiglio”. “In questo governo ce lo siamo detti dall’inizio. Ci sono cose su cui siamo d’accordo e cose su cui non siamo d’accordo. Lavoriamo su quelle su cui siamo d’accordo”, ha spiegato Di Maio parlando ad Ortona. Spiega il ministro del Lavoro. “Con 20 miliardi ci costruisci in Italia 2.500 scuole con criteri antisismici e tante nuove Tav”. E “se parliamo di ridimensionamento, parliamo di una supercazzola”. Insomma per i 5Stelle quest’opera non va fatta.

“Si chiede a italiani e europei di mettere 20 miliardi di euro per un buco che deve collegare gli italiani con i francesi da Torino a Lione, mentre ci sono italiani che non sono collegati con altri italiani sul territorio nazionale”, ha aggiunto, ricordando che in Abruzzo “i cittadini impiegano anche sei ore per raggiungere Roma da Pescara”.

Matteo Salvini, dal canto suo esterna sicurezza. Il governo non rischia. “La mia parola – ha spiegato il ministro dell’Interno- vale più di qualsiasi sondaggio. Non faccio cadere un governo per i sondaggi”, respingendo i consigli di chi gli faceva presente che se si andasse ora alle elezioni politiche, la Lega sarebbe il primo partito. Sulla Tav “con il buonsenso un accordo si trova”. E ribadisce che non ci sarà nessuno scambio tra Lega e M5S su Tav e autorizzazione a procedere al Senato contro Salvini per il caso Diciotti. “Non siamo al mercato. Questo è da vecchi governi, con vecchie regole, mi dai questo e in cambio ti do quest’altro. Non ho bisogno di aiutini, faccio il ministro, blocco gli sbarchi, sveglio l’Europa, continuerò a farlo. Sulla Tav, aspettiamo i numeri”. Ma sul tema risponde al suo alleato di governo, non senza qualche vena polemica. se qualcuno ha scavato 25 chilometri di galleria è più utile finirla o lasciarla così? Per capirlo non serve una laurea al Politecnico”.

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