Tav e Salvini: ‘Va fatta, inutile rinviare a dopo le europee’

Una due giorni di estenuante trattative sul destino della Tav non fiaccano il leader della Lega, Matteo Salvini. “La revisione della Tav ci sta, tutto è migliorabile. Ma fermarla no. Conto che il buon senso prevalga”, dice il vicepremier ai microfoni di Rtl 102.5, commentando le frizioni all’interno del Governo sulla Tav che neppure la riunione di ieri a palazzo Chigi ha ammorbidito. A chi gli chiede se la decisione verrà rinviata a dopo le elezioni europee, il leader della Lega ha risposto che “non è che cambi molto, il tunnel e lì”. I problemi con i 5 stelle sono evidenti.

“Di Maio mi ha definito un irresponsabile? Io sono coerente e poi Luigi parlava ai suoi, non mi formalizzo per i temi o la forma, ma vado alla sostanza: mi interessa il risultato finale. Lunedì devono partire quattro bandi per i lavori in territorio francese, per rimuovere la macchina che era ferma, e a me interessa quello”. “Ho sempre lavorato in questi mesi per riavvicinare posizioni a volte distanti, non mi scandalizzo per questa o quella posizione: vado al sodo”. Magari con un pensiero a come potrebbe essere se dovese venire meno il castello di palazzo Chigi.

Salvini si affretta a rassicurare ancora una volta sulla tenuta del governo. “Mi piace fare il ministro dell’Interno, non ho ambizioni personali. Per quanto mi riguarda questo Governo andrà avanti”. Quindi Silvio Berlusconi può attendere. “L’endorsement di Silvio Berlusconi? Ringrazio per la stima, ma mi piace fare quello che sto facendo: penso di farlo bene, non ho ambizioni personali e comunque la parola data viene prima di qualunque sondaggio. Questo è il governo che andrà avanti”, dice a proposito di una ipotesi di rientrare a pieno diritto nell’alleanza con il leader di Forza Italia. “Non sento sirene o lusinghe che mi dicono ‘fai qui’ o ‘fai là”. Infine ancora una frecciata ai 5 stelle. “La priorità della Lega è abbassare le tasse per chi crea lavoro, produce e crea ricchezza, le imprese e i privati”: il reddito di cittadinanza “è un provvedimento utile, non sufficiente. Se non si taglia la burocrazia e non si abbassano le tasse alle imprese, a chi crea lavoro e ricchezza non ci sarà la ripartenza che l’Italia aspetta”, dice Salvini, aggiungendo che “con 5 milioni di poveri è assolutamente utile, saggio e doveroso dare una mano a chi da lungo tempo è disoccupato, a chi è invalido, a chi ha una famiglia numerosa, a chi non ce la fa: mi sembra un intervento di giustizia sociale. Stiamo mettendo tutti i paletti possibili contro i furbetti: purtroppo i falsi invalidi insegnano che c’è sempre chi prova a approfittarsene”.

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