Continua ad essere alta la tensione tra M5S e Lega. I due partiti del ‘contratto di governo’, in perenne campagna elettorale, non perdono occasione per punzecchiarsi. Entrambi parlano alla pancia dei propri elettori in vista delle elezioni di maggio e non usano mezze parole. Anche se il presidente del consiglio, Giuseppe Conte, è costretto a buttare acqua sul fuoco. Questa volta lo scontro ha per oggetto la Tav. Per Matteo Salvini l’opera va fatta. Per Luigi Di Maio assolutamente no. E sarebbe un no secco, a sentire le sue parole.
“Fino a quando ci sarà il M5S al Governo, per quanto mi riguarda la Tav Torino-Lione non ha storia e non ha futuro. Sono le peggiori lobby quelle che la vogliono”, dice il vice premier parlando, guarda un pò, in Abbruzzo, da Penne, in un comizio per sostenere la la candidata presidente del M5S, Sara Marcozzi, per le elezioni regionali del 10 febbraio. “Le peggiori lobby di questo Paese – ha affermato – vogliono che si inizi a fare la Tav Torino-Lione che è a zero come cantiere. Quando tutti quei signori che hanno sostenuto l’opera come Renzi e Berlusconi stanno da una parte, il M5S sta dall’altra, ovvero dalla parte delle opere utili, come quella di una nuova metropolitana a Torino, una linea Roma-Pescara, una linea Roma-Matera, una linea Tav Palermo-Catania. Cioè dalla parte delle opere da fare. Quando quei signori dei grandi potentati economici che hanno ridotto questo Paese in queste condizioni cominciano a tifare per un’opera inutile come la Torino-Lione il M5S sta dall’altra parte”.
“Sono d’accordo sul velocizzare i cantieri: ho visto tanti appelli e io propongo subito un tavolo con l’associazione nazionale costruttori italiani per scrivere un decreto legge che velocizzi le procedure dei cantieri. Non possiamo smantellare il codice degli appalti con una legge ordinario. Dobbiamo farlo con urgenza. Acceleriamo i cantieri: non sono chiusi, semmai sono lenti, ma sono tutti aperti e stanno funzionando”. E chiude, a parole, definitivamente le porte all’opera. “Sulla Tav il discorso è chiuso: possiamo semplicemente dire che finché il M5s sarà al governo quel cantiere non inizierà, perché non è stato scavato neanche un centimetro”.
E Alessandro Di Battista, momentanea spalla politica di Luigi Di Maio, in attesa di prendere le redini del governo del Movimento, lancia bordate a Matteo Salvini. Parole che ‘Giggino’ non potrebbe mai pronunciare pubblicamente, almeno per ora. “Siamo favorevolissimi alle infrastrutture giuste per i cittadini e per i pendolari. Se la Lega intende andare avanti su un buco inutile che costa 20 miliardi di euro e non serve ai cittadini, tornasse da Berlusconi e non rompesse i c… E’ chiaro?”. Più chiaro di così si muore. Sono parole da campagna elettorale, per parlare alla pancia delle gente. Ma bisogna vedere se quello che dice il Dibba corrisponde la vero pensiero di Di Maio. In questo caso il governo gialloverde rischia di saltare prima delle elezioni europee nonostante tutti, in primis Conte che sta giocando una partita tutta sua, distinta e distante da suoi due vice, cerchino di buttare acqua sul fuoco delle polemiche. Che continueranno e saranno sempre più infuocate.