Tav: Vertice di governo. Salvini: “Stasera si decide,ci sarà un sì o un no. Il forse non esiste”

E’ la sera della Tav e soprattutto una prima iniziale resa dei conti nella maggioranza gialloverde. Questa sera a Palazzo Chigi il governo si gioca un pezzo del suo futuro politico. Le posizioni tra Lega e M5S sono ormai note da tempo. Salvini è per il sì. Di Maio per un no obbligato per non perdere ulteriori consensi. In mezzo il presidente del consiglio, Giuseppe Conte, che continua a ripetere che non ci sarà alcun problema sulla tenuta del governo.

Al vertice partecipano i due vicepremier, Salvini e Di Maio, il presidente del Consiglio Giuseppe Conte, il ministro delle Infrastrutture Danilo Toninelli, oltre ai tecnici che dovranno esaminare l’analisi costi-benefici.
“Stasera ci sarà un sì o un no. Il forse non esiste”, dice il vicepremier della Lega Matteo Salvini prima di entrare a Palazzo Chigi per il vertice di governo sull’Alta velocità Torino-Lione. Per il segretario della Lega  “costa di più non fare la Tav che farla”. E poi ha aggiunto: “Il treno è più sicuro, costa meno e inquina meno, su questo non c’è nessuno che mi possa far cambiare idea”. Ma resta aperta la porta del dialogo. Stando a quanto si apprende da fonti di via Bellerio, “la Lega partecipa alla riunione di questa sera con spirito costruttivo e di confronto, favorevole alle opere per lo sviluppo del paese. Sì alla tav, disponibili a modifiche del progetto purché non sia tradito lo spirito iniziale. Si alla via parlamentare o alla consultazione dei cittadini per una soluzione positiva per il Paese”.

Intanto la Commissione europea è pronta a inviare una nuova lettera all’Italia per ricordare al governo che l’eventuale “no” alla Tav comporterà la violazione di due regolamenti Ue del 2013 e la perdita di circa 800 milioni di cui 300 milioni entro marzo e il resto successivamente.

Non è ancora chiaro se la missiva, che inizialmente era attesa per oggi, sarà scritta dal presidente della Commissione Jean-Claude Juncker e indirizzata al presidente del Consiglio Giuseppe Conte, oppure dalla commissaria ai Trasporti Violeta Bulc al ministro delle Infrastrutture Danilo Toninelli, ma dovrebbe ribadire le conseguenze finanziarie cui l’Italia andrebbe incontro se dovesse decidere di non realizzare l’infrastruttura, a partire dai 300 mln di fondi che andranno perduti se non verranno indetti i bandi che riguardano i lavori del tunnel di base e che il cda di Telt ha deciso di rinviare il mese scorso.

La Commissione ha fretta anche perché i fondi Ue che il nostro Paese potrebbe perdere devono essere allocati rapidamente ad altri progetti, altrimenti la Dg Move, competente sulla materia, perderebbe quelle risorse, che tornerebbero nel bilancio europeo.

I costi totali della Torino-Lione ammontano a 8,6 mld di euro, con la maggior parte degli investimenti necessari (6,7 mld) che rientrerà nel prossimo quadro finanziario pluriennale 2021-27. I costi coperti nell’attuale accordo di finanziamento ammontano a 1,9 mld (l’Ue cofinanzia per 813,8 mln); una parte di questi fondi potrebbe dover essere restituita. ull’ammontare che l’Italia potrebbe perdere la Commissione, che dall’autunno scorso ripete che l’Italia rischia di perdere i fondi Ue (l’opera è cofinanziata al 40% dall’Unione, quota che nel prossimo settennato potrebbe salire al 50%), non ha finora mai fatto cifre precise. Per l’eurodeputato di Forza Italia Massimiliano Salini, membro della Commissione Trasporti, se l’Italia sceglierà di non realizzare la Tav Torino-Lione, perderà circa 1,8 mld di euro di fondi Ue, tra quelli già ricevuti nel settennato in corso dell’Mff, il bilancio pluriennale dell’Unione, e quelli che dovrebbe ricevere nel prossimo settennato.

A questi fondi, che sono il cofinanziamento Ue, al 40%, dell’infrastruttura, vanno aggiunti i danni, ad oggi non quantificabili, che l’Italia dovrà pagare alla Francia, socia della Telt (Tunnel Euralpin Lyon Turin, joint venture paritetica tra le Fs e lo Stato francese). Secondo il presidente del Parlamento Europeo Antonio Tajani, a far causa all’Italia potrebbero essere anche altri Paesi che hanno realizzato opere collegate alla Torino-Lione, che fa parte di un corridoio transeuropeo Ten-T.

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