“Tecnologie per le transizioni”, la formazione permanente all’Università

La globalizzazione, gli obiettivi di sviluppo sostenibile, la transizione digitale aprono nuovi scenari e pongono nuove sfide che investono profondamente le professioni tecnico-scientifiche. Emerge la necessità di una formazione tecnico-scientifica in senso più interdisciplinare in grado di integrare le tecnologie all’interno di un sistema complesso caratterizzato da più layer interconnessi: fisico, cyber, ambientale, economico e sociale. Emerge anche la necessità di coinvolgere in questo processo di aggiornamento professionale operatori già attivi nel mondo del lavoro, in ottica di formazione permanente. Un gruppo di lavoro inter-Ateneo espresso da alcuni grandi Atenei – Politecnici di Bari, Milano e Torino, Università di Bologna, Napoli Federico II, Padova, Palermo e Roma La Sapienza – ha elaborato un progetto sperimentale di alta formazione denominato “Tecnologie per le transizioni”. Prime esperienze pilota del progetto: la formazione di professionalità ingegneristiche qualificate ad affrontare i problemi multidimensionali posti dalla transizione ecologica (Green Technologies) e dalla transizione digitale delle infrastrutture (Smart Infrastructures), temi che rivestono grande rilevanza strategica nel quadro del Next Generation EU. Anche nella prospettiva della valorizzazione nel contesto delle misure PNRR per le competenze trasversali.

Due la modalità attuative inizialmente previste: a) attivazione nei percorsi di laurea magistrale di segmenti formativi di alta formazione (“minor”) per sviluppare professionalità ingegneristiche dotate di strumenti e metodi interdisciplinari, di competenze digitali abilitanti e di attitudine ad operare con visione sistemica in contesti multisettoriali; b) attivazione di percorsi di “doppia laurea magistrale” per la formazione di figure professionali di alta specializzazione in contesti multisettoriali sulla base di percorsi integrati su lauree magistrali complementari.

Gli Atenei che aderiscono al progetto “Tecnologie per le transizioni” attueranno già nell’anno accademico 2021/2022 le prime iniziative didattiche ispirate a criteri generali condivisi, anche nell’ottica della mobilità studentesca e della condivisione di segmenti formativi.
La realizzazione di percorsi di “doppia laurea magistrale” costituisce la novità più rilevante, adottata già a partire dall’anno accademico 2021/2022 solo dal Politecnico di Torino: i percorsi saranno due, negli ambiti delle Tecnologie Green e delle Infrastrutture Smart. Queste “doppie lauree” corrispondono effettivamente all’ottenimento di due titoli di Laurea Magistrale: il primo della tradizionale durata di due anni, mentre il secondo richiederà la frequenza a un solo anno ulteriore, abbreviando considerevolmente il percorso.

I percorsi saranno tre: i primi due, nell’ambito delle infrastrutture intelligenti (Smart Infrastructures) con l’integrazione tra Ingegneria elettrica e Computer and Communication Networks per i sistemi di infrastrutture energetici e con l’integrazione tra Ingegneria civile e ICT for Smart Societies per le infrastrutture civili; il terzo, nell’ambito delle tecnologie per la transizione ecologica (Green Technologies), con l’integrazione delle competenze di Ingegneria Energetica, Ingegneria Chimica e Ingegneria per l’Ambiente ed il Territorio.
L’Ateneo inserirà inoltre nei percorsi di laurea magistrale alcuni percorsi formativi di alta formazione (“minor”); a incrementare l’efficacia di questo approccio, questi percorsi saranno fruibili sia da chi si è già laureato (come pacchetti di formazione continua certificata), sia da chi è attualmente in corso.
“Il nostro paese ha bisogno di intraprendere una transizione verso uno sviluppo sostenibile in linea con il Green new deal europeo, di ammodernare le proprie infrastrutture, di dare piena corso alla digitalizzazione. Ben oltre 100 milioni di euro dei fondi Next Generation EU saranno fruibili in questa direzione. Il Politecnico farà la sua parte per assistere gli associati processi di ricerca, trasferimento tecnologico e innovazione. Ma molto si può fare nella formazione e questo progetto formativo va proprio in questa direzione”, commenta il rettore Guido Saracco, che prosegue: “Rifacendoci al PNRR, che prevede l’aggiornamento della disciplina per la costruzione degli ordinamenti didattici dei corsi di laurea, abbiamo avuto la possibilità di rimuovere i vincoli nella definizione dei crediti formativi da assegnare ai diversi ambiti disciplinari, per consentire la costruzione di ordinamenti didattici che rafforzino le competenze multidisciplinari, e questo ci ha consentito di lavorare con gli altri Atenei partner in questa direzione”.

Sempre in linea con le direttive del PNRR, il Politecnico proporrà anche il lancio, già nell’anno accademico 2021-2022, di altri percorsi di doppia laurea triennale come ad esempio quelli tra Ingegneria Edile e Architettura o tra Matematica per le ingegnerie e Data science and engineering.
“Il Politecnico da anni lavora nella direzione di potenziare la multidisciplinarietà, il lavoro in gruppo e la trasversalità della formazione, con iniziative come i Team studenteschi, le challenge sulle quali gli studenti lavorano in gruppo su progetti lanciati dalle aziende, il Percorso Intraprendenti e dell’Alta Scuola Politecnica come progetti formativi integrativi rispettivamente per le lauree triennali e per le magistrali; da ultimo, abbiamo presentato il corso “Grandi Sfide”, che coinvolgerò con lezioni di discipline legate alle scienze umane e sociali circa 3000 studenti di tutti i corsi di laurea. Questi nuovi progetti formativi caratterizzano il nostro Ateneo come uno dei più attivi nel proporre nuove modalità di erogazione della didattica al passo con le esigenze della società e del mercato del lavoro”, aggiunge il vicerettore alla didattica Sebastiano Foti.

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