Tornano in tavola dal primo maggio le telline italiane, dopo il consueto mese di fermo pesca di aprile stabilito per legge in modo da tutelare la specie. Apprezzate da due italiani su tre per bruschette, sauté e spaghetti, come emerge da un’indagine di Federcoopesca-Confcooperative, questi molluschi in realtà potranno essere catturati a livello professionale a partire dal 2 maggio, visto che il primo è un giorno festivo e non si pesca. La produzione eccezionale di telline registrata nell’ultimo anno, spiega l’associazione, ha favorito un notevole calo dei prezzi; all’asta, infatti, 1 chilo è stato venduto anche meno di 3,50 euro. Complice dei listini, oltre all’ottima annata, un mercato parallelo da chi si improvvisa pescatore e rivende le telline a privati e ristorazione, senza averne l’autorizzazione.
Da qui poche ma semplici regole ricordate da Federcoopesca, per garantirsi acquisti in tutta sicurezza. Innanzitutto le telline devono essere vendute vive, chiuse in sacchetti di rete, con indicata la data di confezionamento e il luogo di produzione che, per il Mediterraneo corrisponde alla zona Fao 37. No, quindi, alla vendita del prodotto sfuso in contenitori improvvisati e immerso in acqua di mare, come spesso fa chi lo vende illegalmente; questo è contrario alle norme sanitarie stabilite per salvaguardare la salute del consumatore. Se si acquistano i molluschi in acqua accertarsi sempre che il rivenditore sia autorizzato a detenerli in apposite vasche con gli opportuni sistemi di filtraggio e depurazione. Per essere sicuri di acquistare prodotto italiano, oltre a controllare in etichetta la zona di produzione, può aiutare la vista osservando semplicemente il guscio. Le telline francesi, molto abbondanti nei banconi di mercati e supermercati, infatti, hanno un colore tendente al giallo e non violaceo come quelle pescate in acque nostrane.