La petroliera britannica Stena Impero, sequestrata dai Pasdaran ieri, è arrivata nel porto di Bandar Abbas, nella provincia iraniana di Hormozgan. Lo ha annunciato il direttore generale dell’autorità portuale Allahmorad Afifipour precisando che il cargo è stato fermato “per essersi scontrato con un peschereccio e per non aver risposto alla richiesta di spiegazioni”. Ieri, indicando le ragioni del sequestro, le autorità di Teheran avevano parlato di una generica violazione delle leggi della navigazione. L’equipaggio è composto dal 23 persone.
Inoltre ieri è stata sequestrata e poi rilasciata una seconda petroliera, MV Mesdar, battente bandiera liberiana ma di proprietà della società armatrice britannica Norbulk Shipping, basata a Glasgow. Lo ha fatto sapere la stessa Norbulk Shipping, precisando di aver ripreso i contatti con il comandante e di aver appreso che l’equipaggio “è al sicuro e sta bene”. La nave era stata bloccata attorno alle 17,30, ma dopo i controlli a bordo ha già potuto riprendere la navigazione.
La notizia viene denunciata a Londra come un segnale di “escalation”, emerge dai primi commenti politici e da quelli del numero uno dello UK Chamber of Shipping, Bob Sanguinetti, secondo il quale i mercantili stranieri hanno diritto di transitare nello Stretto “per il loro legittimo business” e l’azione iraniana rappresenta “una violazione delle regole internazionali” della navigazione. Sanguinetti lancia poi un appello al governo di Londra a fare “tutto quanto sia necessario” per garantire la sicurezza dell’equipaggio e un rapido rilascio della petroliera.
La Stena Impero è una nave relativamente moderna, secondo quanto riporta il Guardian online, e ha una stazza di 30.000 tonnellate. Appartiene alla società Stena Bulk. La vicenda segue di pochi giorni il sequestro a Gibilterra, territorio britannico d’oltremare, di una petroliera iraniana, la Grace 1, bloccata da unità dei Royal Marines e che secondo Londra era destinata a trasportare petrolio verso la Siria a dispetto delle sanzioni Ue. Un sequestro denunciato fin da subito come “atto di pirateria” da Teheran, che aveva minacciato ritorsioni in caso di mancato rilascio. Proprio oggi le autorità di Gibilterra hanno viceversa esteso il provvedimento di stop della Grace 1 per 30 giorni.
Gli Usa parleranno con Londra per il sequestro, ha annunciato Donald Trump. Anche gli Usa hanno denunciato “l’escalation della violenza” da parte dell’Iran. “E’ la seconda volta in poco piu’ di una sola settimana che il Regno Unito e’ preso come obiettivo dall’escalation della violenza del regime iraniano”, ha detto in una nota Garett Marquis, portavoce del Consiglio di sicurezza nazionale Usa.
Il governo di Londra ha messo in guardia le sue navi dall’avvicinarsi allo stretto di Hormuz, dove ieri i Pasdaran hanno sequestrato una petroliera britannica. Lo riporta Sky news.
Il ministro degli Esteri iraniano Mohammed Zarif è tornato ad attaccare gli stati Uniti da Caracas, dove si trova in visita. “La presenza degli Stati Uniti nel Golfo, in Medio Oriente e in Sud America mette a rischio la sicurezza”, ha dichiarato il ministro iraniano aggiungendo: “Non esiste un posto al mondo nel quale la presenza degli Usa abbia portato stabilità”.