Le conseguenze delle tensioni Stati Uniti – Iran, ovviamente, non saranno solamente politiche e militari. Anzi, le conseguenze più immediate saranno principalmente a livello economico. Gli equilibri e la stabilità dell’area mediorientale concorrono a determinare, in maniera piuttosto pesante, il prezzo del petrolio e del gas naturale. Una fase di guerra, “fredda” o reale che sia, potrebbero spingere verso l’alto le quotazioni degli idrocarburi estratti in quella zona del mondo, con ripercussioni sull’economia mondiale.
Già nelle ore immediatamente successive all’attacco, infatti, il prezzo del petrolio è tornato a salire in maniera sensibile, raggiungendo il massimo da quattro mesi a questa parte. Sul mercato statunitense un barile di greggio è quotato ora 63 dollari, mentre il Brent è cresciuto del 3,5% e ha sfiorato quota 70 dollari. Se la tensione USA-Iran non dovesse allentarsi, è probabile che la quotazione continui a crescere, richiedendo un’intervento dell’OPEC per aumentare la produzione.
Anche le borse non hanno reagito benissimo alla notizia dell’attacco. I mercati asiatici hanno chiuso in ribasso, mentre le borse europee in apertura sono piuttosto deboli.