Tentata estorsione a Berlusconi: per Lavitola 2 anni e 8 mesi

Dopo la notizia sui finanziamenti illecito ai partiti che ha visto il leader del Pdl Silvio Berlusconi indagati insieme all’ex senatore De Gregorio e a Walter Lavitola, oggi la sentenza del tribunale di Napoli che ha condannato l’ex direttore de l’Avanti Lavitola ad una pena di 2 anni e mesi otto di reclusione con l’accusa di tentata estorsione ai danni dell’ex premier Silvio Berlusconi. La sentenza è stata emessa dal giudice Francesco Cananzi del tribunale di Napoli al termine del processo con rito abbreviato. Per Lavitola, assistito dall’avvocato Gaetano Balice, la pubblica accusa aveva chiesto, in sede di requisitoria, una condanna a quattro anni di reclusione. È stato invece assolto l’imprenditore italo-argentino Carmelo Pintabona, amico di Lavitola e imputato assieme all’ex direttore de l’Avanti per concorso nella tentata estorsione ai danni di Berlusconi.

Stando ai fatti letti e pubblicati su tutti i giornali in queste ultime settimane, già nel 2005 l’ex senatore De Gregorio e la sua associazione avrebbero dovuto allearsi con Forza Italia, ma per  qualche motivo l’accordo saltò  e lo stesso anno la sua associazione fece un accordo con l’Italia dei Valori, mentre De Gregorio fu nominato dirigente del  giornale del partito IdV. Alle elezioni del 2006 venne eletto al Senato, nella Circoscrizione Campania. Il primo incidente con la maggioranza lo ebbe già il 7 giugno, un mese dopo le elezioni, quando si fece nominare, con i voti del centrodestra, alla presidenza della Commissione Difesa, al posto della candidata del centrosinistra. Il 25 settembre 2006 uscì definitivamente dall’Italia dei Valori e nel febbraio 2008 votò contro la fiducia al governo Prodi. De Gregorio è stato indagato, e la sua posizione è stata successivamente archiviata, per riciclaggio e per corruzione. Rispunta il suo nome nel 2012 quando è stato indagato per truffa e false fatturazioni nell’inchiesta sui finanziamenti al quotidiano L’Avanti, insieme a Valter Lavitola. La richiesta di custodia cautelare venne bocciata al Senato con voto segreto il 6 giugno 2012.  Tornando al processo, nel corso delle indagini, nel pc  di Pintabona, gli inquirenti sequestrarono una lettera, scritta da Lavitola durante il periodo della sua latitanza all’estero e indirizzata, ma mai recapitata, al Cavaliere, in cui l’ex giornalista elencava e rinfacciava presunti favori ricevuti dall’ex premier. Tra questi, anche l’aver suggerito a Berlusconi la «compravendita» di senatori, circostanza dalla quale è poi scaturita l’inchiesta che vede coinvolti il leader del Pdl e il senatore ex Idv Sergio De Gregorio.

 

 

 

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