Terapia intensiva, il lavoro in corsa contro il tempo

A Firenze si ritrovano i migliori esperti nazionali e internazionali sulla terapia intensiva: medici, anestesisti e rianimatori, italiani ma anche francesi e americani, si sono dati appuntamento per il 15/o annual meeting del Tuscany Critical Care Group, al centro di formazione Il Fulignodal 13 al 15 giugno. Giorgio Tulli, tra i fondatori del Group e direttore del Dipartimento delle terapie intensive dell’Asl 10 di Firenze, spiega che tra i “momenti chiave” dell’incontro ci sono “le novità sulla medicina critica e l’attività di formazione e aggiornamento”. Il meeting in questi anni si è sempre tenuto in tre città della Toscana: Firenze, Pisa (lo scorso anno) e Siena (nel 2013). “Un’esperienza che è cresciuta nel tempo – spiega Tulli -, una realtà di formazione, informazione e orientamento. L’obiettivo è quello di far emergere novità, le innovazioni nella medicina critica”. Per Tulli, poi, è “decisivo” far crescere “consapevolezza anche tra le persone”. “Tutti – osserva – sanno che in caso di infarto bisogna correre in ospedale, prima lo si fa e meglio è. Purtroppo c’é anche un’altro aspetto che qualcuno non sa: se io ho un’infezione grave, una polmonite grave, se non corro in ospedale e vengo trattato come in caso di infarto, io rischio di morire per una sepsi, un ‘infarto della malattia grave’. La corsa contro il tempo è fondamentale – aggiunge Tulli – : in caso di infezioni gravi, sepsi o shock settico, la mortalità può abbassarsi dal 40-50% al 23%”. “Informazione e organizzazione – prosegue – sono due aspetti spesso decisivi e bisogna essere ben consapevoli di questo. I cardiologi sono stati più bravi di noi. E poi – evidenzia Tulli -, i medici di famiglia possono giocare un ruolo fondamentale. Anche l’organizzazione ospedaliera deve potenziare i settori del bisogno acuto del paziente: a volte, devo dire, bisognerebbe essere anche meno ideologici”.

(Ansa)

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