Sono considerati dagli investigatori i membri di una ”banda giovanile” che avrebbe terrorizzato gruppi di coetanei, quattro giovani arrestati dalla digos di Terni per stalking, aggressione, ingiurie aggravate, lesioni gravi e incendio doloso di un’auto. Perseguitato in particolare un ventunenne perché, i militari ipotizzano, dopo essere stato arrestato per droga avrebbe fatto il nome di presunti complici, appartenenti al gruppo al centro dell’indagine. A carico dei quattro è stato eseguita un’ordine di custodia cautelare del gip Maurizio Santoloci. Un ventunenne di origini tunisine e un ternano di 24 anni, risultato già sottoposto a sorveglianza speciale, sono stati rinchiusi in carcere, mentre due ventiquattrenni, uno dominicano e l’altro di Terni, sono agli arresti domiciliari. I quattro avrebbero perseguitato, dal settembre ad oggi, il ventunenne, costretto a vivere nell’ansia e nella paura e a non frequentare più alcuni luoghi del centro cittadino o di divertimento. Il giovane, secondo le indagini, ogni volta che incontrava i componenti del gruppo veniva offeso, minacciato, inseguito e, se raggiunto, picchiato. In uno di questi episodi, avvenuto all’inizio dell’ anno il ragazzo è stato aggredito da alcuni membri della presunta banda e colpito ripetutamente con calci, pugni e con un bastone, fino a riportare gravi lesioni ad un occhio tanto da dover ricorrere ad un delicato intervento chirurgico. Poco dopo, la vittima ha subito anche l’ incendio dell’auto davanti alla sua abitazione, ed altri episodi di danneggiamento sempre alla vettura, minacce di morte e aggressioni fisiche. L’ultima sarebbe avvenuta il mese scorso in un locale pubblico di Terni, da dove era stato costretto ad uscire per venire poi aggredito. Secondo la polizia le violenze sarebbero state causate dal fatto che il ventunenne, dopo essere stato arrestato nei mesi scorsi per spaccio di stupefacenti, aveva fatto agli investigatori il nome di alcuni complici, i quali avrebbero fatto parte proprio della stessa banda. Le violenze e gli abusi sarebbero state compiute anche nei confronti di altri giovani che frequentavano i luoghi di ritrovo dei giovani arrestati.
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