Terremoti. Sud e Appennino rischio maggiore, Campania al primo posto

Negli ultimi 31 anni la Rete Sismica Nazionale ha registrato più di 150.000 eventi sismici in Italia, la maggior parte dei quali non è stata avvertita dalla popolazione. Più di 50 terremoti hanno avuto una magnitudo Richter superiore a 5.0. I più forti terremoti di questo periodo sono avvenuti in Abruzzo il 6 aprile 2009, Mw =6.3, e in Emilia Romagna il 20 maggio 2012. Quasi metà del territorio italiano è a forte rischio sismico. Secondo i dati diffusi oggi dall’Ance e dal Cresme, le aree soggette a terremoti sono circa il 44% della superficie nazionale e interessano il 36% dei comuni. La popolazione residente nelle aree ad elevato rischio idrogeologico è pari a 5,8 milioni di persone, per un totale di 2,4 milioni di famiglie. Al primo posto c’è la Campania, in cui 5,3 milioni di persone vivono nei 489 comuni a rischio sismico elevato. Seguono la Sicilia, con 4,7 milioni di persone in 356 comuni a rischio e la Calabria, dove tutti i comuni sono coinvolti, per un totale di circa 2 milioni di persone.

 

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