“Abbiamo realizzato un breve blocco sulla Salaria per protestare contro la totale assenza delle istituzioni. Hanno cominciato, dopo 7 mesi ad eliminare le macerie dai nostri paesi, senza alcuna comunicazione ai proprietari, che non hanno potuto recuperare nulla”. E’ il grido di protesta che si e’ levato da Grisciano, frazione di Accumoli, dove da questa mattina uno dei 10 stalli inseriti nella manifestazione “La Ri-Scossa dei terremotati” ha visto la partecipazione di tanti cittadini di Accumoli, oltre agli esponenti dei comitati Illica Vive, Vico Badio-Fonte del Campo Onlus, Amici di Grisciano, Uniti per Tino, Terra Nostra 2016, Poggio d’Api. “Il processo di ricostruzione e’ incagliato nella burocrazia – ha detto la fondatrice del Comitato “Illica Vive”, Sabrina Fantauzzi – e nessuno ci informa delle procedure da seguire per la ricostruzione. Un territorio abbandonato di cui ne approfittano realta’ piu’ o meno associative per accompagnare i proprietari e farsi firmare mandati professionali”.
“Ancora nessun rilevamento geologico per la microzonizzazione del terreno – hanno aggiunto il presidente del Comitato di Vico Badio-Fonte del Campo Onlus, Giuseppe Servilio, e il vicepresidente Simone Volpetti – lo stato di pericolosita’ ambientale e’ gravissima, una vera e propria emergenza da bomba ecologica, e’ completamente ignorata dal Governo e dal Comune. L’eternit e’ ormai frantumato nell’aria. Il che significa che quando le persone torneranno nel nostro territorio respireranno per anni le polveri nocive. Ci auguriamo che qualcuno voglia provvedere al piu’ presto. Abbiamo sollecitato l’Arpa Lazio”. “La situazione e’ molto instabile, – ha sottolineato Luigi Rendina, presidente del Comitato Ricostruiamo Grisciano – non ci sono informazioni concrete, tempi certi, non si da la possibilita’ ai non residenti di mettere case mobili su terreni privati, rischiamo denuncia per abusivismo, le attivita’ commerciali sono bloccate perche’ lo Stato chiede l’anticipo dell’Iva per la riapertura in zona sismica. Dovrebbero pagare a vuoto 6-8mila euro euro senza aver mai lavorato. Ci avevano promesso la no tax area fino alla fine della ricostruzione. E ci chiedono soldi senza neppure averla cominciata”.