Gli attacchi a Parigi sono stati rivendicati dallo Stato Islamico. In un comunicato diffuso, tramite Twitter,titola: ‘La benedetta battaglia di Parigi contro la Francia crociata’. Lo ‘Stato Islamico’ afferma che ‘otto nostri fratelli con cinture esplosive indosso e armati di Kalashnikov hanno preso di mira luoghi scelti con accuratezza nel cuore della Francia. Questa battaglia è solo la prima goccia, è un monito per chi vuole capire la lezione. La Francia e coloro che seguono le sue orme dovranno capire che saranno in cima alla lista degli obiettivi dello Stato Islamico’. Sullo stesso social, in un’altra rivendicazione non ufficiale diffusa da Rita Katz, direttore di Site che monitora i gruppi jihadisti, si leggeva: ‘Ricordate, ricordate il 14 novembre. Non dimenticheranno questo giorno, come gli americani l’11 settembre. La Francia manda i suoi aerei ogni giorno in Siria, bombardando bambini e anziani, oggi beve dallo stesso calice’. L’Isis ha, quindi, rivendicato ufficialmente gli attacchi di Parigi: ‘E’ la capitale dell’abominio e della perversione’’. E arrivano nuove minacce dei jihadisti, che hanno pubblicato un video, senza data, in cui fanno sapere alla Francia: ‘Non vivrete in pace finché continueranno i bombardamenti. E’ solo l’inizio della tempesta, e la Francia, e chi la sostiene, rimarrà tra gli obiettivi principali dell’Isis e continuerà a sentire l’odore della morte per aver preso la guida della crociata, aver insultato il Profeta e essersi vantata di combattere l’Islam. Dopo Parigi, ora tocca a Roma, Londra e Washington’. Terrore senza precedenti, con almeno 129 morti in sette attentati, 352 feriti, di cui 99 gravi, con diverse sparatorie e alcune esplosioni ad opera di kamikaze vicino allo stadio. Sono una settantina, invece, gli ostaggi uccisi all’interno del teatro Bataclan. Almeno uno dei terroristi kamikaze che si sono fatti esplodere all’esterno dello Stade de France ha cercato di entrare nello stadio dove si trovavano 80mila spettatori e, bloccato, si è fatto esplodere. A Saint-Denis, allo Stade de France, tre esplosioni scuotevano i 50.000 presenti all’amichevole Francia-Germania. I giocatori si sono fermati, alcuni spettatori sono riusciti a uscire, gli altri sono rimasti bloccati dalla polizia all’interno fin dopo il termine della gara. Secondo la procura di Parigi tre squadre di terroristi coordinate sono all’origine della barbarie. E’ allarme anche per un’auto con quattro persone armate che ha forzato un casello autostradale nelle Yvelines, a sud-ovest di Parigi. Secondo fonti di Le Parisien, la polizia, inseguendo l’auto, una Citroën Berlingo, con quattro uomini pesantemente armati, individuata ad Ablis e diretta a Parigi. E’ un atto di guerra pianificato dall’esterno con complicità interne, un atto di guerra compiuto dall’esercito dell’Isis. Nel massacro al teatro Bataclan si contano 89 morti. Tre degli attentatori di Parigi sarebbero belgi e proverrebbero dal quartiere di Molenbeek di Bruxelles, da cui provenivano già alcuni dei terroristi del blitz di gennaio in Belgio. Ci sarebbero stati cinque arresti. Il padre e il fratello di uno dei kamikaze del teatro Bataclan di Parigi, dove sono state tenute in ostaggio centinaia di persone e poi ne sono state uccise 89, sono stati fermati dalla polizia a Parigi. I due sono sotto interrogatorio. Un passaporto siriano è stato ritrovato sul corpo di uno degli attentatori kamikaze. Sono 8 in tutto i terroristi morti nei diversi luoghi degli attacchi, secondo i dati forniti dal procuratore François Molins e dai suoi servizi. Alcuni testimoni della strage della sala da concerti Bataclan hanno affermato di aver visto una donna nel commando. Il procuratore di Parigi parla di altri terroristi probabilmente in fuga ma, al momento, se ne ignora il numero. A compiere la barbarie sono state tre squadre di terroristi coordinate, facendo uso di kalashnikov e di dispositivi esplosivi identici tesi a fare il maggior numero di vittime. Operazioni di polizia sono state effettuate in Belgio. Secondo quanto riporta l’agenzia di stampa Belga, sarebbero state arrestate in relazione agli attentati di Parigi tre persone che venivano dal quartiere multietnico di Molenbeek a Bruxelles. Gli agenti, si legge sul sito del quotidiano belga La Derniere Heure, stanno effettuando perquisizioni negli alloggi dei tre. Il premier belga Charles Michel ha detto che una delle persone bloccate a Molenbeek era a Parigi. E’ stato fermato, inoltre al confine tra la Francia ed il Belgio, un francese che ha noleggiato una delle auto usate per gli attacchi, immatricolata in Belgio. L’uomo viaggiava insieme ad altri due uomini. I tre, tutti residenti in Belgio, non erano conosciuti alle autorità francesi. Le autorità del Belgio hanno avviato una propria indagine per terrorismo riguardo gli attentati di Parigi. Gli inquirenti, secondo quanto riportano i media francesi, starebbero cercando una decina di sospetti nell’area di Parigi. Il ritrovamento sul corpo dei uno dei kamikaze, che si sono fatti esplodere vicino allo Stade de France, di un passaporto siriano indica quella che Figaro chiama ‘la pista siriana’. Il passaporto potrebbe confermare il fatto che uno o più membri del commando che hanno seminato terrore e morte a Parigi si siano addestrati alla jihad in Siria. Un’italiana che ieri si trovava a Parigi, la 28enne veneziana Valeria Solesin, non risulta al momento rintracciabile, rendono noto fonti della Farnesina, precisando tuttavia che le ricerche proseguono. La ragazza, a Parigi per una borsa di studio, si trovava al Bataclan insieme al fidanzato. I ragazzi si sono persi di vista durante il blitz delle teste di cuoio. La 28enne, al momento, non risulta nell’elenco delle vittime e quindi la speranza è che sia in ospedale. Tra i feriti ci sono diversi italiani. Un uomo e una donna di Senigallia, come riferito dal sindaco della cittadina marchigiana Maurizio Mangialardi, che erano al concerto al Bataclan. C’è poi un rugbista, il mediano d’apertura del Mogliano Aristide Barraud, che, a quanto riporta OnRugby, avrebbe un polmone perforato da una scheggia. Anche due giovani trentini sono rimasti coinvolti negli attentati. Si tratta dei fratelli Andrea e Chiara Ravagnani, di Dro, che si trovavano al Bataclan insieme con i rispettivi fidanzati, Valeria Soresin, la ragazza attualmente irreperibile, e Stefano Peretti, veronese. I due ragazzi gardesani hanno già contattato la famiglia in Trentino spiegando di aver riportato solo lievi ferite. In particolare, Ravagnani ha riferito che un colpo lo ha ferito di striscio a un orecchio, mentre la sorella ha riportato solo qualche escoriazione durante la fuga. I terroristi al Bataclan, ha precisato il prefetto di polizia di Parigi, avevano delle cinture esplosive che hanno azionato nel corso dell’assalto. Il presidente francese, Francois Hollande, parlando in diretta tv ai francesi ha affermato che forze di sicurezza e l’esercito sono mobilitate al massimo livello, dichiarando lo stato di emergenza e ha chiudendo le frontiere: ‘Quanto è avvenuto a Parigi è un atto di guerra. E di fronte alla guerra il paese deve prendere decisioni appropriate’. Il Consiglio dei ministri in Francia si è riunito per fare il punto sulla situazione e il ministro dell’Interno francese, Bernard Cazeneuve, ha autorizzato i prefetti ad istaurare eventuali coprifuoco. Complessivamente, rileva il ministro, sono oltre 30 mila le Forze dell’Ordine che sono mobilitate per la sicurezza dei francesi e di 5.000 luoghi sensibili. Il primo ministro francese Manuel Valls, intervistato su Tf1, ha affermato: ‘Noi vinceremo questa guerra, risponderemo colpo su colpo per distruggere lo Stato Islamico, per distruggere questo esercito di terroristi’. Domani mattina le scuole apriranno. Complessivamente, rileva il ministro, sono oltre 30 mila le Forze dell’Ordine che sono mobilitate per la sicurezza dei francesi e di 5.000 luoghi sensibili. Il governo ha decretato il piano Alpha Rouge (Alfa Rosso), un livello di allerta mai toccato prima e che corrisponde al livello ‘attentati multipli’. Annunciati, poi, tre giorni di lutto nazionale. Dalle caserme e da diverse regioni sono affluiti rinforzi di reparti speciali e teste di cuoio. Otto terroristi sono morti. Uno di loro, identificato al Bataclan, è di nazionalità francese. L’uomo, già noto ai servizi di sicurezza, era nato il 21 novembre 1985 a Courcouronnes, ad una trentina di chilometri da Parigi. Lo ha confermato il procuratore di Parigi. Su di lui era stata aperta nel 2010 una ‘fiche S’ per radicalizzazione, ha detto ancora il procuratore, specificando comunque che non era mai stato coinvolto in inchieste terroristiche. La formula ‘fiche S’ vuol dire che era stato schedato dai Servizi per la sicurezza dello Stato. Sul corpo dilaniato di uno dei kamikaze che si sono fatti esplodere ieri sera non lontano dallo Stade de France sarebbe stato trovato invece un passaporto siriano. Il titolare del documento era stato registrato in Grecia lo scorso ottobre. Lo afferma il vice ministro greco Nikos Toskas, precisando che è passato per Lesbo il 3 ottobre dove è stato identificato in base alle regole dell’Ue. I media francesi, citando la polizia greca, riportano che due migranti, registrati in Grecia, sarebbero ricercati dalla polizia nell’ambito degli attentati di Parigi. Vicino al corpo di un altro attentatore sarebbe stato trovato un passaporto egiziano. E’, poi, Valentin Ribet, un giovane avvocato di Parigi, la prima vittima degli attacchi di Parigi di cui viene resa nota l’identità. L’avvocato nel 2014 aveva studiato alla London School of Economics di Londra, che ha confermato su Twitter la sua morte. Era al concerto nel teatro Bataclan. Air France conferma che i voli sono mantenuti. I controlli, sottolinea in una nota la compagnia transalpina, sono rafforzati, in particolare per i passeggeri della zona Schengen, ma anche la sorveglianza dei bagagli. Ritardi negli arrivi e nelle partenze sono da prevedere. ‘Il bene è più forte del male, tutto quello che può essere fatto a livello europeo per garantire la sicurezza della Francia sarà fatto. Noi faremo quello che è necessario per vincere l’estremismo, il terrorismo e l’odio’, hanno detto i capi di Stato e di governo dei 28 Paesi dell’Unione Europea ed i vertici delle istituzioni Ue in una nota congiunta all’indomani degli attacchi di Parigi, nota nella quale invitano tutti gli europei ad unirsi ad un minuto di silenzio lunedì a mezzogiorno in memoria delle vittime. Il presidente degli Stati Uniti Barack Obama ha convocato il Consiglio per la sicurezza nazionale prima della partenza per il G20 di Antalya, in Turchia, in programma oggi e lunedì, per una valutazione dell’intelligence dopo gli attacchi di Parigi. Come ultimo retroscena della strage di Parigi si vuole evidenziare un arresto avvenuto la scorsa settimana. Bisogna allontanarsi da Parigi, arrivare in Baviera, tra Monaco e Salisburgo, su una delle autostrade principali del centro Europa. Una macchina che proviene dal Montenegro, diretta verso la capitale francese viene fermata dalla polizia tedesca. A bordo c’è un uomo, 51 anni. E nel bagaglio un piccolo arsenale, con kalashnikov, bombe a mano, esplosivo. L’uomo viene portato in caserma e interrogato. Ma non risponde alle domande, rallentando le indagini. E all’indomani della strage, il presidente della Baviera, Horst Seehofer, conferma: ‘Nel quadro della lotta contro il traffico illegale di profughi, abbiamo compiuto un arresto che è collegato agli avvenimenti’.
Roberto Cristiano