Era affiliata alle organizzazioni terroristiche “Leoni dei Balcani” e “Stato islamico” Bleona Tafallari, la 19enne di origine kosovara arrestata a Milano per terrorismo. Sul suo cellulare, sequestrato e analizzato dagli inquirenti dell’antiterrorismo milanese, sono infatti stati trovati “numerosi file (immagini, video e testi) i cui contenuti mostrano non solo intima adesione della donna all’ideologia dello Stato islamico, desunta dalla presenza di video riportanti scene di combattimento, esecuzioni sommarie, azioni di martirio messe in atto dai suoi appartenenti, ma rappresentano una rivendicazione di appartenenza della Tafallari a tale organizzazione terroristica, attraverso l’ostentazione del guanto nero e dell’anello con i simboli dell’Isis mentre indossa un tradizionale niqab e tiene alzato il dito indice nel tipico gesto del tahwid, a significare che Allah è l’unico Dio”.
Ed è proprio il materiale informatico estrapolato dal cellulare della donna, evidenzia il gip Carlo Ottone De Marchi in un passaggio dell’ordinanza di custodia cautelare, a dimostrare “l’organicità della medesima alle organizzazioni terroristiche ‘Leoni dei Balcani’ e ‘Stato islamico’, condotta che integra una forma di partecipazione ad associazioni terroristiche”. Tra le pubblicazioni che la donna deteneva nel cellulare, secondo il giudice milanese a destare particolare allarme è soprattutto quella intitolata “Hijrah to the Islamic State” con precise istruzioni “su come fabbricare una bomba artigianale e la traduzione del famoso libro sulle ’44 vie’, una sorta di guida per il ‘mujiaheddin’ aderenti alla formazione terroristica di ‘Al Qaeda’”.