Il traforo del Gran San Bernardo

Terrorismo, arrestato avvocato algerino

ROMA. La polizia italiana ha arrestato al traforo del Gran San Bernardo Rachid mesli, attivista per i diritti umani. La cattura è scattata in esecuzione di un mandato di cattura internazionale. Mesli, che vive a Ginevra, era ricercato dalle autorità di Algeri per terrorismo. Per questo la Corte d’Appello di Torino dovrà pronunciarsi sulla richiesta di estradizione.
L’arresto risale al primo pomeriggio di mercoledì 19 agosto. Mesli, proveniente dalla Svizzera, era diretto in Italia su un’auto, con a bordo la moglie e un figlio. La polizia di frontiera, a seguito di un normale controllo dei documenti, ha dato esecuzione al mandato d’arresto Interpol. L’attivista è provvisoriamente detenuto nella casa circondariale di Brissogne (Aosta), in attesa della decisione dei magistrati italiani. Secondo quanto ricostruisce Amnesty international, l’avvocato è rifugiato in Svizzera dal 2000. Nel suo Paese infatti, sempre secondo quanto riferisce l’ong, nel 1996 è stato arrestato con l’accusa di aver “incoraggiato il terrorismo”: in qualità di avvocato ha difeso carcerati islamisti vittime di tortura. Le autorità gli contestano di aver fornito informazioni ad organizzazioni internazionali come la stessa Amnesty e per tre anni è stato in carcere e vittima lui stesso di tortura. A Ginevra, dove vive con la moglie e i tre figli, ha fondato l’organizzazione Al-Karama, per denunciare le violazione dei diritti umani nel mondo arabo.

Circa Alessandro Moschini

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