Il leader di Italia Viva, Matteo Renzi, al teatro Augusteo di Napoli dove ha presentato il suo libro 'Controcorrente', 12 luglio 2021. ANSA / CIRO FUSCO

Terzo Polo, contrasti su federazione

Dopo il fallimento del progetto del Terzo Polo, oggi è argomento principe la distinzione tra federazione e coalizione che fa litigare Azione e Iv. Tutto parte da un’intervista di Mara Carfagna nella quale la presidente di Azione indica una via per riaprire un canale di dialogo. “Puntare sul partito unico ci ha privato dell’energia necessaria per imboccare l’unica strada percorribile. Quella di costruire una coalizione delle forze di centro, riformiste, europeiste e liberali che si alleano fra loro senza rinunciare ai propri simboli, ai propri leader, alle proprie identità”.

Carfagna parla di ‘coalizione’ e non di ‘federazione’ ma è in questa seconda chiave che la proposta viene commentata, positivamente, da diversi esponenti centristi a partire da Maria Elena Boschi e Raffaella Paita di Iv a Mariastella Gelmini e Enrico Costa di Azione. Anche Carlo Calenda sembra condividere.  Interpellato sulla ipotesi di federazione risponde: “Condivido al 100% quello che ha detto Mara”. Ma intendeva sulla ‘coalizione’ e non sulla ‘federazione’, spiegano i suoi. Tanto che fonti di Azione smorzano gli entusiasmi con buona pace dei pontieri al lavoro da giorni per una ricomposizione. “La federazione con Italia Viva non verrà ricostituita. Sono venuti meno i presupposti di fiducia dopo le azioni di Renzi e Boschi”.

La federazione con Italia Viva – dicono da Azione- è stata sciolta e non verrà ricostituita. Sono venuti meno i presupposti di fiducia dopo le azioni di Renzi e Boschi di questi mesi. Il progetto di Azione va avanti, come dichiarato da ultimo oggi dalla Presidente del partito Mara Carfagna, con l’obiettivo di costruire un polo riformista, liberale e popolare con chi seriamente e lealmente ci vorrà lavorare.

Arriva a stretto giro la controreplica di Iv: “La proposta di una federazione che tenga insieme Azione, Italia Viva, Più Europa, i liberal-democratici, i popolari è una proposta che può superare le difficoltà dell’ultima settimana. Apprezziamo molto le uscite di oggi in questa direzione di Carfagna, Costa, Gelmini, Osvaldo Napoli, Andrea Marcucci, Raffaella Paita, Maria Elena Boschi”, sottolineano fonti Iv citando, non a caso, diversi esponenti di Azione che si erano espressi positivamente sulla federazione nelle scorse ore.

Calenda, tra le more,  si esprime  sul futuro del partito di Berlusconi: “Penso che sia la chiusura di fatto della seconda Repubblica. La seconda Repubblica è Berlusconi, nel bene e nel male. Non ho mai creduto alla sua successione, si chiude un pezzo di storia. Ma la vita è più larga della vita. È stato un leone, anzi, è un leone”.

Calenda,  forse deluso dal flop delle sue ambizioni, si è lasciato andare a un’uscita stonata. Dichiarazioni stroncate da Matteo Renzi: “Mettersi a parlare del post Forza Italia quando Berlusconi va in terapia intensiva è una mancanza di rispetto verso un uomo a cui va, da avversario politico, un grande abbraccio. Sono felice che sia uscito dalla terapia intensiva dopo dodici giorni: se hai 87 anni e combatti come un leone come combatte lui, non ti ci metti a fare una polemica politica in quel momento.  Forza Italia è Berlusconi e Berlusconi e Forza Italia: tutti questi che pensano di prendere l’eredità di Berlusconi e di Forza Italia… Forza Italia è Silvio Berlusconi, lo dice uno che non ha mai votato Forza Italia e non la voterà mai. Bisogna riconoscerlo: quella storia politica nasce da un’intuizione di un uomo che ha scritto un pezzo di pagina politica di questo Paese. Lasciamo stare chi in qualche modo interviene in modo politicamente miope e umanamente ingeneroso’, la stoccata finale di Renzi su Carlo Calenda.

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