Thailandia. Dopo allerta Usa sequestrate 4 tonnellate di esplosivo

Dopo l’allerta dell’ambasciata statunitense per un attentato a Bangkok di venerdì scorso e l’arresto di un presunta terrorista, questa mattina, la polizia thailandese ha recuperato oltre 4 tonnellate di fertilizzanti e 260 litri di nitrato di ammonio. Il materiale, contenuto in centinaia di scatole, è stato rinvenuto in una casa di Samut Sakon, alla periferia sud-occidentale della capitale, affittata da circa un anno. Il presunto terrorista arrestato, di origine libanese ma di passaporto svedese, ha guidato personalmente gli agenti sul posto. Un secondo libanese, anch’egli sospettato di appartenere al movimento terroristico Hezbollah, è riuscito a lasciare il Paese. Il governo thailandese di Yingluck Shinawatra continua intanto nei tentativi di tranquillizzare la popolazione e i turisti, affermando di avere la situazione sotto controllo. Secondo il capo della polizia, Priewphan Damapong, l’uomo arrestato ha rassicurato che il materiale esplosivo sequestrato non doveva essere utilizzato per colpire la Thailandia, ma per essere trasportato all’estero. Particolarmente sensibili a qualsiasi notizia che possa danneggiare il settore turistico, che contribuisce per oltre il 7 per cento al Pil, le autorità thailandesi appaiono inoltre infastidite dall’allerta emessa dagli Stati Uniti, su segnalazione dell’intelligence israeliana. Il ministro degli esteri Surapong Towichukchaikul ha pubblicamente espresso il suo disappunto per non essere stato consultato preventivamente dalla sede diplomatica di Washington.

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