Togliendo un pezzo di cervello sparisce la paura? La spiegazione scientifica

L’amigdala è una parte del cervello responsabile della percezione delle emozioni, come la rabbia, la paura, la tristezza e il controllo dell’aggressività. La rimozione di parte di questo corpo è una procedura che può essere usata per trattare alcuni tipi di epilessia e disturbi della rabbia. Non è mai stata impiegata per rimuovere stati d’ansia o paura, ma in alcuni casi si sarebbe osservato che avrebbe effetti anche sulle fobie.

Operazioni di rimozione dell’amigdala, in particolare per curare gravi stati di epilessia, sono state fatte negli anni Sessanta, mentre oggi sono quasi del tutto inusuali. Tuttavia, negli ultimi anni, alcune persone si sono sottoposte a trattamenti di questo tipo che hanno evidenziato alcuni effetti collaterali particolari. Togliendo parte dell’amigdala sparivano anche alcune fobie.

Per esempio un 44enne che soffriva di gravi crisi epilettiche, si è fatto asportare una parte del cervello danneggiato. Con l’intervento, correttamente eseguito, erano stati rimossi i problemi di epilessia e, al contempo, è sparita anche la sua paura per i ragni. Secondo  Nick Medford, psichiatra della Brighton and Sussex Medical School tra coloro che hanno visitato il paziente, è probabile che durante la lobectomia siano state eliminati dei circuiti cerebrale che regolano le fobie.

Un altro caso è quello del 32enne Jody Smith che, a Vice, ha raccontato di aver subito l’asportazione dell’amigdala destra e ora non avrebbe più paura di nulla, o meglio, sarebbe sparito il timore della morte o di ferite molto serie. L’operazione gli è stata fatta, anche in questo caso, per curare l’epilessia e il ragazzo sostiene che “i meccanismi che scattano per evitare i pericoli, sono stati sostituiti da una loro versione più logica”.

Ci sono poi pazienti con amigdalectomia naturale, come S.M, una donna nota come “senza paura” e la cui storia è stata descritta per la prima volta nel 1994. Si tratta del caso di una persona affetta da sindrome di Urbach-Wiethe, una rara malattia genetica che le ha causato una degenerazione selettiva bilaterale dell’amigdala. La donna si dice non mostri alcuna paura di serpenti e ragni o situazioni minacciose e sembra sia in grado di raccontare eventi tragici della sua vita senza alcun tipo di disagio. Ma gli esperti hanno anche riportato che S.M. ha alcune difficoltà nell’interazione sociale, tra cui una ridotta empatia e difficoltà a stabilire un contatto visivo. Per alcuni specialisti, perciò, la rimozione dell’amigdala potrebbe non avere tutti aspetti positivi.

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