Giovedì nero per le borse europee che hanno aperto la seduta in calo. Dopo il il tonfo di Tokyo e i dati sull’economia cinese espressi dall’indice Pmi di Hsbc, i mercati del vecchio continente chiudono in ribasso. Tonfo per Milano che cede il 3,06%, Londra cede l’1,8%, Francoforte e Parigi il 2,5%. Sui listini, che ‘scaricano’ anche i forti progressi degli ultimi mesi, pesano anche i timori per un allentamento delle misure di stimolo della Fed nel caso in cui l’economia americana continui a migliorare. Crollano le auto (-3,5%), le materie prime (-2,9%) e le banche (-2,5%).
L’indice Pmi in Cina, diffuso da Hsbc e sceso a maggio a 49,6 (da 50,4 di aprile), causa alla Borsa di Tokyo un autentico ‘panic selling’, fino alla chiusura a -7,32%. L’indice Nikkei brucia oltre 1.000 punti (1.143,28) e crolla a 14.483,98, mentre la BoJ, con i tassi in tensione, ha varato una iniezione di liquidità da 2.000 miliardi di yen. A pochi giorni dallo tsunami che ha devastato il Giappone, Tokyo perde il 7,32%. Si tratta del peggiore dato dal -10,55% del 15 marzo 2011, a pochi giorni dal sisma/tsunami che colpì il nordest del Giappone, causando la crisi nucleare di Fukushima. Boom di scambi (7,655 miliardi di azioni), per un
Spread in rialzo. Il differenziale tra il Btp e il Bund raggiunge i 262 punti, in rialzo rispetto ai 258 punti dell’apertura. Il rendimento dei titoli italiani è al 3,97