Ancora 5 casi di frutti di bosco contaminati da epatite A nel torinese. I prodotti sono stati prelevati in diversi supermercati del capoluogo torinese, in seguito all’inchiesta avviata da Raffaele Guariniello, che il mese scorso ha disposto anche delle analisi specifiche. La frutta infetta, proviene dall’estero e successivamente viene commercializzata da ditte di Lombardia e Emilia Romagna. I casi sono stati segnalati al ministero della Salute. Chiesta una rogatoria a Polonia, Ucraina e Canada, da dove provengono i frutti, e disposti nuovi campionamenti in Italia. Il magistrato torinese aveva aperto un’inchiesta il mese scorso dopo le segnalazioni di un aumento esponenziale delle infezioni in tutta Italia. Il reato ipotizzato, al momento ancora a carico di ignoti, è commercializzazione di sostanze alimentari pericolose per la salute pubblica. Il pm Guariniello aveva già individuato altre 10 aziende con sede in Piemonte, Lombardia, Veneto ed Emilia-Romagna nei cui prodotti era stata rilevata la presenza del virus. Il Ministero della Salute ha recentemente rinnovato l’invito a consumare i frutti di bosco surgelati solo dopo bollitura di almeno due minuti.
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