La situazione internazionale sempre più instabile ha portato diversi paesi europei a riconsiderare nuovamente l’introduzione della leva obbligatoria. Anche il Governo italiano, tramite il Ministro della Difesa Guido Crosetto, ha espresso la sua posizione sul tema.
IL MINISTRO CROSETTO SI ESPRIME SUL SERVIZIO DI LEVA
Le crescenti tensioni geopolitiche, come l’escalation di minacce provenienti dalla Russia e la crisi nel Canale di Suez, hanno indotto molti paesi a ridiscutere l’idea della coscrizione obbligatoria. A maggio 2023 anche la premier Giorgia Meloni aveva parlato di una “leva come ipotesi volontaria, alternativa al servizio civile” ma poi la cosa era caduta. Ora il contesto internazionale ha portato alla ribalta l’argomento. L’Italia, però, tramite il Ministro Guido Crosetto sembra aver confermato che per ora non ha intenzione di inserire nuovamente la “naja” o leva militare obbligatoria.
Durante gli eventi organizzati a Guidonia (Roma) per celebrare i 101 anni dell’Aeronautica Militare Italiana, il Ministro della Difesa Crosetto si è espresso sul tema. Le sue parole sono state riprese da ‘La Repubblica’: “Non si è mai parlato di leva obbligatoria. Viviamo tempi difficili in cui, semmai, c’è bisogno di tanti professionisti formati, non di cittadini che fanno un anno di leva”. L’Italia, che si trova al decimo posto nella classifica degli eserciti più forti al mondo, non ha intenzione di cambiare l’attuale posizione.
Non verrà, quindi, messa la leva obbligatoria ma il Ministro ha richiesto un rinnovo di una delega votata nell’agosto 2022. In quel periodo, infatti, è stata votata una legge delega per riformare l’ordinamento militare che prevedeva non solo un aumento di circa 10 mila unità ma anche nuove regole per il reclutamento. Veniva, infatti, istituita la nascita di una riserva di “volontari”. Per anni, infatti, l’Italia si sarebbe spesa per “missioni di pace” in varie parti del mondo, mentre ora sarebbe il momento di tornare a proteggere il nostro paese.
DOVE È PRESENTE LA LEVA OBBLIGATORIA IN EUROPA
La posizione dell’Italia sulla cosiddetta “naja” sembra distante da quella di altri paesi europei. La Danimarca che ha sempre mantenuto la leva obbligatoria per gli uomini ora sta parlando di introdurla anche per le donne. Il conflitto in Ucraina, infatti, ha messo in maggiore allarme il paese. Il servizio militare in Danimarca può durare dai 4 ai 12 mesi, ma in alternativa è possibile optare per il servizio civile. Anche in Finlandia e Svezia la coscrizione militare è obbligatoria.
Sembrerà strano ma è così anche nella vicina Austria. Il paese, infatti, tramite un referendum nel 2013 ha confermato l’obbligo di servizio militare per gli uomini, mentre rimane volontario per le donne. Qui l’addestramento militare dura minimo 6 mesi con la possibilità di sostituirlo con attività di servizio civile per una durata minima di nove mesi.
Lo stesso avviene in Grecia dove il servizio militare è ancora obbligatorio per i cittadini tra i 19 e i 45 anni. Il programma di addestramento in questo caso dura 12 mesi per chi si arruola nella Marina o nell’Aeronautica e 9 mesi per chi è nell’Esercito. Se non ci si vuole arruolare si deve prestare 15 mesi di servizio civile. Per ora l’obbligo è riservato agli uomini, mentre le donne possono arruolarsi volontariamente. Anche in Estonia e Lituania è presente l’obbligo di prestare servizio militare. In Estonia la coscrizione è riservata agli uomini e può durare 8 o 11 mesi, le donne se vogliono possono aderire in maniera volontaria.