Il senatore Lucio Malan, vice capogruppo vicario dei senatori di Forza Italia, osserva:
“A trentadue anni dalla morte di Enzo Tortora, è evidente che molti non hanno imparato nulla dal suo caso. Ancora c’è chi, in politica e nei mezzi di informazione, in cambio di un po’ di popolarità, scambia i sospetti per prove assolute, mostra di pensare che aumentando le pene e riducendo le garanzie per gli innocenti si ottenga più giustizia. C’è chi ritiene i pm infallibili, quando la stessa esistenza di magistrati giudicanti e di processi dimostrano che non lo sono. Anche in Parlamento c’è chi ad ogni richiesta dei magistrati si limita a dire (a meno che non convenga diversamente): ‘se l’hanno chiesto dovevano avere i loro motivi’. Se tutti si fossero comportati così sul caso Tortora, non solo avrebbe avuto la vita distrutta come è accaduto, ma sarebbe morto in carcere, benché completamente innocente ed estraneo a tutti i fatti che gli venivano addebitati. E dopo 32 anni, ancora i magistrati che sbagliano anche gravemente, non pagano per i loro errori, come quelli che incarcerarono e condannarono Tortora su prove inesistenti e poi fecero luminose carriere.”