Ore decisive per la nascita del nuovo governo guidato dal premier incaricato Mario Draghi. Le voci sulla possibile squadra di ministri si moltiplicano. Le varie forze politiche hanno fatto sapere che durante le consultazioni non si è mai parlato di nomi. Tutto dipenderà dallo schema che vorrà adottare Draghi: una squadra bilanciata tra tecnici e politici o con una preponderanza dei primi, specie nei ministeri chiave? Da chiarire anche il numero dei ministri e sottosegretari: ci sarà uno spacchettamento delle deleghe in modo da accontentare tutti i partiti, o una squadra più snella, con alcuni ministeri accorpati, in grado di garantire un’azione più rapida? Ecco le ipotesi formulate dai principali quotidiani.
Tutti i principali quotidiani danno come molto probabile che Draghi scelga figure tecniche per i ministeri chiave come Economia, Interni e Giustizia. Al Mef viene dato come molto probabile Daniele Franco, direttore generale di Bankitalia e già ragioniere dello Stato. Anche se resta in piedi l’ipotesi della riconferma di Roberto Gualtieri. Altro nome possibile per il ministero dell’Economia quello di Ernesto Maria Ruffini, direttore dell’Agenzia delle Entrate.
Per quanto riguarda il ministero dell’Interno, viene dato come molto probabile la riconferma della ministra uscente, Luciana Lamorgese.
Luigi Di Maio punterebbe a conservare la guida della Farnesina, ma tutto dipenderà dal gioco degli incastri e da quanto spazio Draghi vorrà dare ai politici, e ai big in particolare. Nel caso in cui il premier scelga una figura tecnica per gli Esteri, il nome più in voga è quello di Elisabetta Belloni, segretario generale del ministero degli Esteri. Altro nome possibile qello di Marta Dassù, già viceministro degli Esteri ai tempi di Enrico Letta.
Al ministero della Giustizia è forte la candidatura di Marta Cartabia, già presidente della Consulta. Altro nome possibile quella della ex ministra Paola Severino.
Al ministero della Difesa, in virtù della continuità, potrebbe venire riconfermato Lorenzo Guerini del Pd.
Se Liberi e Uguali entrerà nel governo è probabile che Roberto Speranza venga confermato al ministero della Salute. Con Leu fuori invece potrebbe avanzare la candidatura di Antonella Polimeni, rettrice della Sapienza.
Alle Infrastrutture potrebbe andare un tecnico o un politico. Nel primo caso sono forti le voci di Carlo Cottarelli, ex commissario alla spending review nel governo Letta. Il suo nome è stato associato anche all’Economia e allo Sviluppo Economico.
Altro ministero chiave, considerando la partita del Recovery Plan, è quello dello Sviluppo Economico. Che potrebbe venire accorpato all’Ambiente, dando vita al ministero della Transizione ecologica chiesto da Beppe Grillo. In questo caso potrebbe venire riconfermato Stefano Patuanelli del M5S. Nel caso in cui Draghi scelga un tecnico diverse voci hanno avanzato la candidatura di Marcella Panucci, ex direttrice generale di Confindustria.
Per il ministero del Lavoro si è fatto il nome di Tito Boeri, ex presidente dell’Inps, e di Enrico Giovannini, ex presidente dell’Istat.
A prendere le redini del ministero dell’Istruzione del governo Draghi potrebbe essere il prof. Patrizio Bianchi, docente universitario che ha guidato la task force per la ripartenza della scuola durante la pandemia. In corsa pure Cristina Messa, già rettrice dell’Università Bicocca di Milano.
Diversi ministeri dovrebbero andare a esponenti dei partiti. Come il ministero dei Beni Culturali, dove è possibile la riconferma di Dario Franceschini del Partito Democratico. Altri possibili nomi per un posto di governo in quota Pd sono quelli di Guerini, Andrea Orlando e Graziano Delrio.
Per gli Affari Europei si è fatto il nome di Antonio Tajani di Forza Italia, a lungo commissario europeo. In area Forza Italia può sperare in un ministero anche Mariastella Gelmini o Mara Carfagna.
Tra i ministeri politici è forte la candidatura di Giulia Bongiorno alla Pubblica amministrazione, in quota Lega. Per il Carroccio potrebbe esserci un posto al governo anche per Matteo Salvini o per Giancarlo Giorgetti.
Per quanto riguarda Italia Viva, ci potrebbe essere la conferma di Teresa Bellanova, forse sempre all’Agricoltura, o l’ingresso di Maria Elena Boschi o Ettore Rosato.