Tra e mosse e contro mosse, Bersani e Monti ingaggiano a distanza un duello silenzioso

Dopo aver definitivamente tagliato il ponte con la PDL, il Premier sembra aver accelerato la sua discesa in campo in prima, o interposta persona nella contesa elettorale, a capo di una coalizione centrista formata da UDC, Montezemolo e quello che è rimasto del FLI di Gianfranco Fini. La decisione del Professore ha creato non poco fastidio a Bersani cui avrebbe fatto sicuramente più comodo una successione di Monti a Napolitano, perchè così avrebbe incassato con molto meno fatica una definitiva vittoria alle urne sia alla Camera che al Senato e nel contempo assumere una posizione di forza nei confronti dei centristi che sono, e resteranno interlocutori necessari ed essenziali per il Governo di un Paese che si trova sull'orlo di baratro, senza contare che questo lo avrebbe reso più libero dall'abbraccio vendoliano. Ma non è detto che alla lunga questa, per Bersani, non possa essere la soluzione migliore. Infatti se il raggruppamento centrista guidato o ispirato dal professore dovesse superare la soglia del 15%, al Senato il PD non avrebbe la maggioranza, il che lo costringerebbe ad un dialogo forzato, ma gradito, perchè, come già ribadito consentirebbe a Bersani di scrollarsi di dosso Vendola e quanti vorrebbero dopo le elezioni allontanarsi dal solco tracciato da Monti, con l'effetto positivo di non crearsi antipatie tra i partners europei e nel mondo dell'alta finanza che sembra ormai aver acceso il semaforo verde per il leader del PD. Anche per Monti, una volta tagliato il ponte con la PDL, la vera sfida non è una strategia di ricerca di alleanze, ma un patto di legislatura per il Governo del Paese che sarebbe l'unica soluzione seria ed avveduta, visti tempi tristi che ci attendono nel 2013. Ma tutto ciò è subordinato sempre alla condizione che i centristi raggiungano la soglia del 15%. Ci riusciranno? In linea del tutto teorica sembrerebbe di si, ma all'atto pratico tecnocrati ed uomini dell'industria come reagiranno quando nell'agone elettorale saranno sottoposti ad insulti, colpi bassi, quando saranno tirati fuori dall'armadio eventuali scheletri nascosti per anni? Difficile immaginarsi il freddo e compassato Prof Monti in situazioni del genere, abituato lui a vivere in un limbo dorato in cui la realtà viene edulcorata e falsata. Alla fine del discorso, come sempre avviene in Italia i centristi finiranno per creare un soggetto politico che più che assomigliare ad un partito sarà una lista elettorale che finirà presto per perdere pezzi, lasciando ancora una volta l'Italia in balia di interessi stranieri senza scrupoli, ai quali poco sta al cuore la Nazione ed i sui Figli.

 

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