Tra giochi d’azzardo,  bluff e mancanza di fondi viene dato il via al Ponte sullo Stretto nel 2024

“Continua il gioco d’azzardo del ponte sullo Stretto, questa volta con la “giocata” bluff dell’annunciata consegna della relazione d’aggiornamento del progetto definitivo del ponte sullo Stretto”,  afferma in una nota il Comitato Noponte Capo Peloro.

“Sarebbe la prima volta che viene rispettata una scadenza del fantomatico cronoprogramma della nuova “campata” del ponte sullo Stretto. Dopo la nomina con quasi tre mesi di ritardo del comitato tecnico scientifico, non si ha infatti ancora notizia del decreto ministeriale per le procedure espropriative, che doveva vedere la luce il 30 giugno con i suoi  cassetti e fascicoli virtuali, né della riattivazione del contratto con Eurolink,  né si parla ancora della rinuncia dei contenziosi che invece continuano, ma guarda caso si sarebbe rispettata la scadenza del 30 settembre dell’aggiornamento del progetto definitivo  tanto sbandierata in questi giorni proprio dal diretto interessato,  l’ad Salini di Webuild, venendo così in soccorso dell’attuale maggiore sponsor del ponte ovvero il ministro  Salvini, che aveva già azzardato l’annuncio della data della prima pietra entro l’estate del 2024, per poi essere subito smentito ed  umiliato dal suo stesso governo, dal quale non ha avuto certezza nemmeno di un euro né per la progettazione né per le gare d’appalto della grande opera. Francamente ci viene difficile credere che in poco più di quattro mesi si siano potuti aggiornare gli oltre 8.000 elaborati di cui è composto il progetto del ponte, e che si sia data risposta esaustiva a quanto richiedeva lo stesso art.3 della legge n.58/2023 che riesumava la Stretto di Messina spa ed il progetto del ponte sullo Stretto: rispondenza al progetto preliminare e alle eventuali prescrizioni dettate in sede di approvazione dello stesso, con particolare riferimento alla compatibilità ambientale e alla localizzazione dell’opera; adeguamento alle nuove norme tecniche per le costruzioni ed alla normativa vigente in materia di sicurezza ed alle regole di progettazione specifiche di cui ai manuali di progettazione attualmente in uso; adeguamenti alla compatibilità ambientale; eventuali adeguamenti a seguito dell’evoluzione tecnologica e all’utilizzo dei materiali di costruzione; adeguamenti alle prove sperimentali richieste in sede di approvazione del progetto definitivo nel 2011, oltre agli “eventuali elaborati grafici necessari per il perfezionamento del procedimento di approvazione del progetto in relazione alle prescrizioni contenute nella medesima. Tutto questo in soli 120 giorni? Ci viene difficile crederlo e temiamo che invece si continui con questo bluff  il “gioco” d’azzardo del ponte sullo Stretto, che vedrà alla prossima “mano” l’ulteriore azzardo del parere del neo Comitato tecnico scientifico che secondo cronoprogramma dovrebbe arrivare entro  30 giorni dalla consegna della relazione d’aggiornamento, scadenza da fare tremare i polsi anche a quei componenti del comitato che sono di casa nelle stanze del progetto del ponte”.

Nel corso della  convention di Forza Italia che si è tenuta Paestum il 30 settembre 2023, è stato presentato il progetto definitivo del tanto atteso Ponte sullo Stretto di Messina. L’annuncio è giunto in collegamento video dall’amministratore delegato di Webuild Pietro Salini, che ha sottolineato l’importanza di questo passo significativo nella realizzazione di un’opera destinata a cambiare radicalmente la mobilità nel Sud Italia.

Il consorzio Eurolink, guidato dal gruppo Webuild, ha consegnato la documentazione relativa all’aggiornamento del progetto definitivo del ponte, in linea con le più recenti evoluzioni tecnologiche e con le norme tecniche per le costruzioni. L’obiettivo principale è incrementare il livello di sicurezza e compatibilità ambientale con un’opera che rappresenterà quella che è stata definita come una vetrina dell’ingegneria italiana nel mondo. La società sarebbe già pronta a iniziare fisicamente la realizzazione del ponte, ma bisognerà completare i passaggi autorizzativi con le Regioni Sicilia e Calabria.

Questo processo coinvolgerà esperti nominati dal ministro Matteo Salvini per verificare la conformità del progetto alle leggi vigenti, come annunciato dallo stesso segretario della Lega. Saranno molti i posti di lavoro generati dall’infrastruttura: Webuild ha già annunciato un piano di assunzione diretta di 10mila persone, di cui la metà da formare già nei prossimi tre anni

Il Ponte sullo Stretto di Messina, è stato spiegato durante la conferenza, rappresenta una connessione stabile per 5,5 milioni di cittadini con il resto del mondo, non solo l’Italia ma anche l’Europa. Un’opera di cui beneficerà l’industria italiana, e che ha anche l’obiettivo di coinvolgere le imprese nella sua realizzazione.

Pietro Cucci, amministratore delegato della società Stretto di Messina, ha evidenziato l’importanza di questo passaggio nella realizzazione del ponte, confermando l’obiettivo di aprire i cantieri nell’estate del 2024, in linea con le indicazioni del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti. La società, risorta solo tre mesi fa, sarebbe già in grado di gestire l’ampio piano di attività previsto dal progetto.

In linea con i tempi, il contraente Eurolink ha consegnato alla società Stretto di Messina la documentazione sull’aggiornamento del progetto definitivo del ponte e delle opere di collegamento stradale e ferroviario. La relazione del progettista illustra dettagliatamente le modifiche e gli aggiornamenti progettuali, da svilupparsi nel progetto esecutivo, per tener conto delle nuove normative tecniche per le costruzioni e delle conseguenti modifiche della modellazione geologica e della caratterizzazione geotecnica, dei necessari adeguamenti alle norme in materia di sicurezza. «Un passaggio fondamentale», commenta l’ad Pietro Ciucci.

La relazione del progettista illustra inoltre «i necessari adeguamenti alle norme in materia di sicurezza e ai manuali tecnici di progettazione, delle prescrizioni ambientali, dell’evoluzione tecnologica dei materiali di costruzione e delle tecniche costruttive. È inoltre previsto l’aggiornamento degli elaborati ambientali, nello specifico: lo Studio di Impatto Ambientale, lo Studio di Incidenza Ambientale, la Relazione Paesaggistica.

«E’ un passaggio fondamentale – ha commentato l’amministratore delegato della società Stretto di Messina Pietro Ciucci – nell’ambito del serrato cronoprogramma che consentirà di raggiungere l’obiettivo di aprire i cantieri nell’estate del 2024, in linea con le indicazioni ricevute dal Ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini. La società Stretto di Messina, riavviata appena cento giorni fa, è oggi dotata di una struttura organizzativa tecnica, economico finanziaria e legale in grado di gestire l’impegnativo piano di attività. Tali attività comprendono, tra l’altro, gli aggiornamenti in corso per lo studio di traffico, l’analisi costi benefici, il piano economico finanziario con la definizione dell’ammontare dell’investimento e dei costi di gestione, la relazione di sostenibilità. In attuazione di quanto previsto dalla legge stiamo predisponendo l’aggiornamento della Convenzione e dell’Accordo di programma per la migliore definizione del quadro realizzativo dell’opera».

Per arrivare all’attuale progetto definitivo ci sono voluti ben 50 anni di lavoro, con studi condotti da centinaia di professionisti, tra cui ingegneri, tecnici, geologi, professori universitari, ricercatori. Tutti impegnati a garantire i più alti livelli di sicurezza, efficienza e sostenibilità ambientale, minimizzando l’impatto economico e sociale della maxi opera.

In particolare si sarebbe posta particolare attenzione all’eventualità di crolli: il Ponte sullo Stretto è pensato per resistere a venti e a terremoti superiori a quelli più forti mai registrati nell’area, compreso il sisma di Messina de 1908, che uccise oltre 80mila persone.

L’area tra Messina e Reggio Calabria è oggi una delle più studiate de Mediterraneo proprio grazie a questa infrastruttura unica nella Storia. Una volta finita sarà il ponte sospeso più lungo al mondo, con una campata complessiva di 3,66 chilometri e una parte sospesa di ben 3,3 chilometri.

Sarà largo 60 metri e alto 399, con un totale di 6 corsie divise in due carreggiate opposte e una linea ferroviaria a  doppio binario che permetterà la circolazione di 6mila veicoli all’ora e 200 treni al giorno.

Nonostante il progetto del Ponte sullo Stretto di Messina abbia raggiunto importanti traguardi, sorgono legittime preoccupazioni riguardo ai costi associati. Le spese accumulate nel corso degli anni, comprese quelle per la liquidazione della società Stretto di Messina Spa, superano già i 300 milioni di euro.

In passato, il costo previsto era di 6,6 miliardi di euro, ma oggi, considerando l’inflazione e l’incremento dei costi, le stime superano i 15 miliardi. Un investimento che potrebbe anche comportare il rischio di infiltrazioni criminali nelle diverse fasi del progetto.

Migliorare la rete ferroviaria interna in Calabria e in Sicilia potrebbe portare benefici di mobilità simili senza i problemi e i costi associati a un’opera di tale portata. Le voci critiche sono innumerevoli, e da più parti si è sottolineata l’esigenza di lavorare a ò le infrastrutture già esistenti.

Il Governo, comunque, non sembra intenzionato a rinunciare al Ponte sullo Stretto di Messina, misura bandiera che fu di Silvio Berlusconi in passato e che oggi appartiene a Matteo Salvini. E che sembra essere destinato a diventare il testamento dell’attuale Esecutivo e del premierato di Giorgia Meloni.

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