Tra libertà di espressione e potere di esternazione c’è differenza

Il Ministro Valditara la ignora! Lui non sa o fa finta di non sapere che la prima spetta ai privati cittadini, mentre la seconda regola le parole pronunziate da chi riveste una carica istituzionale della Repubblica. Quando parla il Presidente della Repubblica parla lo Stato, così come avviene per i Presidenti delle Camere e anche per i Ministri. E’ pur vero che si vivono tempi molto grami per la politica nel nostro Paese e gli uomini che rappresentano le istituzioni spesso sono inadeguati al ruolo di cui sono investiti e non conoscono la continenza. Mentre il nostro Ministro della Pubblica Istruzione minaccia sanzioni contro la Preside, Annalisa Savino, il Presidente Mattarella si rivolge ai giovani dicendo che essi rappresentano la diga contro la violenza e la prepotenza. Il j’accuse di Valditara è fuori luogo e si scontra con la libertà di manifestare il proprio pensiero e la libertà di insegnamento. Il suo invece è un potere e come tale è sottoposto a limiti più stringenti. Ignora  la XII disposizione finale che sancisce i valori dell’antifascismo o ritiene che sia decaduta perché il fascismo non c’é più? Ma quella disposizione va oltre il fascismo e le sue degenerazioni, attiene all’esercizio della democrazia. Vieta il fascismo per opporsi a qualsiasi forma di dittatura che voglia sottomettere i popoli con la violenza e la prepotenza. Analizziamo l’accaduto: una lettera rivolta dalla preside agli studenti dopo il pestaggio di marca fascista avvenuto dinanzi al liceo Michelangelo di Firenze. In essa la dirigente si appella ai valori della non violenza, della partecipazione, della libertà e dell’uguaglianza, che sono alla base della nostra Carta Costituzionale. E allora sorge spontanea la domanda:” Cosa ha scritto di tanto eclatante la Preside per provocare la reazione indignata del suo Ministro con la minaccia di sanzioni?” E’ vietato ad un dirigente di Stato esprimere le proprie opinioni ? Non vale per loro l’art.21? Le funzioni di un dirigente scolastico attengono all’organizzazione dell’attività della scuola, a presiedere il collegio dei docenti, è il primo dei docenti,  controllare i processi formativi, promuovere l’apprendimento degli studenti. Non dimentichiamoci della liberà di insegnamento che gioca un ruolo fondamentale e non può assolutamente essere compressa dalle direttive di un Ministro che non può avvalersi del suo potere ed impedire al docente di appellarsi ai valori della Costituzione, divulgarli

e spiegarli. Certamente la libertà di insegnamento non può e non deve violare il principio del rispetto delle altrui idee. Ma nulla di tutto questo è contenuto nella lettera  della Preside Savino. Farebbe bene Valditara a rendere obbligatorio lo studio dell’Educazione Civica, materia fondamentale di questi tempi, dove l’ignoranza e la malafede la fanno da padroni. Infine ci permettiamo sommessamente di ricordare al sig. Ministro che tra i suoi poteri non rientra quello di imporre le sue idee del mondo agli studenti e ai dipendenti del suo dicastero.

Andrea Viscardi

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