Tra Usa e Russia clima da guerra fredda

Gli Usa  hanno un piano per schierare carri armati e 5000 soldati.

Il piano viene varato in un momento di tensione altissima tra la Casa Bianca e il Cremlino, a seguito della guerra nell’Est dell’Ucraina e dell’annessione della Crimea da parte della Russia. A dire il vero il Pentagono, già da tempo, aveva realizzato il piano di rafforzamento dei confini nei nuovi Paesi Nato dalla fine della guerra fredda, ma non l’aveva posto in essere per non irritare Mosca, adesso, con la questione Ucraina, è arrivato il momento propizio. Ed allora gli Usa sono pronti a trasferire Tank, armi pesanti e migliaia di soldati in una serie di Paesi tra il  Baltico e l’Est Europa. In sintesi i dettagli. La Repubbliche baltiche, Estonia, Lettonia e Lituania, ospiteranno, ognuna, mezzi e dotazione per 150 militari. Polonia, Romania, Bulgaria ed Ungheria accoglieranno molto di più: circa 750 uomini. Il Pentagono ha già realizzato studi per il rafforzamento dei collegamenti stradali, ferroviari  e delle caserme. Nello stesso tempo saranno aumentate le scorte di uomini e mezzi, in Norvegia ed in Germania. Già da tempo i Paesi baltici, sentendosi addosso il fiato di Putin, avevano chiesto all’alleato americano un aumento degli equipaggiamenti bellici, in modo da essere pronti in caso di minaccia da parte dei Russi. Si attende, quindi, che la Casa Bianca attui il piano al livello esecutivo. Per molti osservatori il piano del Pentagono ha un marcato significato simbolico, un messaggio al Cremlino ed ai Paesi amici. Ma tutto questo potrebbe portare ad una politica punitiva e di isolamento della Russia, ed in questo preciso momento storico, contrassegnato da strategie terroristiche internazionali, non ben identificate in quanto ai loro finanziatori, e dalle finalità eversive, con un’ Unione Europea profondamente divisa e lontana anni luce dalla realizzazione di un unico soggetto politico, con rigurgiti di nazionalismo becero e demagogico, sarebbe un errore difficilmente riparabile, una volta commesso. Questo però non deve minimamente significare che bisogna evocare l’ideologia del ‘Paese Guida’, magari alternativo alla Germania, ma le istituzioni europee devono essere fortemente riviste, perché, come ha giustamente detto l’ex Presidente Giorgio Napolitano, hanno un un doppio problema di di funzionalità e di comprensibilità agli occhi dei cittadini dellUe, ma possono garantire la collegialità. E per riprendere una frase di Papa Francesco:” I governi devono costruire ponti ed abbattere i muri”.

 

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