Quella sera non era nella discoteca. E non può essere stato lui a spruzzare lo spray urticante che ha provocato la morte di 6 persone. P.B., il 17enne di origine sudamericana indagato per omicidio preterintenzionale, lesioni dolose e colpose accusato di aver causato la tragedia di Corinaldo nega tutto. Quella sera era con la fidanzata ed avrebbe passato la notte in un residence di Senigallia dove, però, i carabinieri l’hanno trovato assieme a due fidanzati maggiorenni e due etti di cocaina.
E agli uomini dell’Arma che lo portavano via, il ragazzo, come riporta il Corriere della Sera, ha giurato di non essere lui l’incappucciato che, ripreso nei video al vaglio degli inquirenti, ha spruzzato la sostanza urticante. La sua presenze in quella stanza del residence viene giustificata, come avrebbe detto al suo legale, semplicemente con il fatto di essersi trovato “nel luogo sbagliato, al momento sbagliato e con le persone sbagliate”. Ma questo lo ha fatto incriminare anche con l’accusa di detenzione di stupefacenti.
Una difesa tutta da provare, un pò labile anche se la Procura raccomanda cautela. Il 17enne è stato chiamato in causa sono da tre testimonianze che però, come hanno sottolineato i magistrati, sono state rese in modo “generico” e senza “indicazioni circostanziate”. La prova schiacciante che il 17enne sia il responsabile della tragedia ancora non c’è nonostante qualcuno lo giudichi come ‘una testa calda’. Non è escluso che le accuse nei suoi confronti possano essere giustificate da dissapori precedenti che esulano dalla tragedia della Lanterna Azzurra.
Infatti anche la nonna del ragazzo lo difende a spada tratta, raccontando che “quella notte l’ha passata con la sua ragazza, non è andato a ballare a Corinaldo. Alcuni ragazzi puntano il dito contro di lui ma si sbagliano, lui non c’era”. E anche sulla droga trovata nel residence la nonna è certa che “non era sua”.
Dubbi che, al momento, serpeggiano anche tra gli inquirenti: proprio per questo nei confronti del ragazzo non è stato adottato alcun provvedimento restrittivo, in attesa che le indagini facciano luce sull’episodio. O che altri video e testimonianze riescano a rivelare con chiarezza l’identità di quel ragazzo incappucciato in discoteca.