Dopo il crollo di un’intera ala del palazzo in via Chiaia a Napoli, è stata aperta un’inchiesta e il pm intende fare luce sulla vicenda e trovare per l’addebito delle responsabilità. Dalle imprese coinvolte nella costruzione della linea 6 del metro’, ai collaudatori, dai responsabili del progetto per deviare un corso d’acqua sotterraneo, al proprietario dell’appartamento sul cui terrazzo c’era una piscina che insieme all’amministratore del condominio ai responsabili dei sottoservizi saranno tutti interrogati e riceveranno un avviso di garanzia per disastro colposo. Il pm intende vagliare ogni possibile responsabilità.
Tragedia a Napoli. E’ crollato un’ala di un palazzo in pieno centro su via Chiaia, nei pressi del consolato americano. Stando alla prima ricostruzione dei fatti interi pezzi di cornicione e detriti sono finiti sulle auto in sosta e su un autobus. Il crollo dell’intera ala dell’edificio sulla Riviera di Chiaia, circa sei finestre, è avvenuto a pochi passi dalla metropolitana. Fortunatamente non ci sono vittime ma tanta paura e tre persone sotto choc. Questo il bilancio dell’ultima ora che si legge sulla cronaca. Il cedimento è avvenuto verso le 10. Una nuvola di fumo bianco e un boato fortissimo hanno spaventato i residenti, scesi in strada. In pochi minuti sul posto sono arrivati i mezzi di soccorso, polizia municipale, vigili del fuoco, carabinieri e polizia. Al civico 72, all’angolo con via Arco Mirelli i soccorritori hanno scavato a mano, con l’aiuto di unità cinofile. Momenti di apprensione per un’automobile della Polizia municipale schiacciata da alcuni massi caduti dall’edificio. I due agenti sono vivi per miracolo: erano appena usciti dalla vettura per una segnalazioni per perdita di acqua. Solo uno dei due vigili ha riportato lievi escoriazioni. Anche un autobus dell’Anm, fortunatamente senza passeggeri, è stato coinvolto nel crollo. Nessuna conseguenza per l’autista che è stato soccorso dal 118 dell’Asl Napoli 1 e trasportato subito in ospedale per ulteriori controlli. Una donna di 37 anni è stata ricoverata per una crisi d’ansia: al momento del crollo era sotto la doccia.