Uno studio dell’università di Cambridge sull’ambiente ha evidenziato come trascurare la natura potrebbe costare al Pianeta il 7% del PIL entro il 2100. Un allarme lanciato da questo rapporto che richiama le persone ad avere dei comportamenti ecologici per non rischiare di una riduzione della crescita mondiale nei prossimi anni.
Lo studio ha precisato come i danni del trascurare l’ambiente non avranno solo effetti immediati ma anche futuri. Il PIL procapite, infatti, potrebbe scende del 10,5% entro il 2100. Si tratta di numeri molto gravi che rischiano di tagliare ancora di più la crescita di un Pianeta che sta attraversando un periodo non semplice. Ma il rapporto ha precisato anche che questo tracollo si potrebbe ridurre del 2% se venissero rispettati gli accordi di Parigi 2015 ma fino a questo momento Stati Uniti e Brasile hanno deciso di non rispettare gli impegni.
La questione ambiente continua sempre ad essere al centro dei tavoli internazionali per cercare di trovare una soluzione. Non è un compito semplice ma i leader internazionali sono al lavoro per arrivare ad un accordo.
L’ambiente è stato al centro anche del G7 di Biarritz. I leader mondiali sono al lavoro per cercare di risolvere l’emergenza incendi in Amazzonia. Roghi che rischiano – come precisato da Papa Francesco – di mandare k.o. il polmone del nostro Pianeta. Ma lo studio dell’Università di Cambridge ha chiesto di rispettare maggiormente l’ambiente per non rischiare una diminuzione del PIL del quasi 11% entro il 2100. Nel rapporto è presente anche l’Italia che rischia una riduzione del 7% del Prodotto Interno Lordo procapite. A breve raggio potrebbe essere un taglio dell’1% entro il 2030. Ma naturalmente si tratta di stime che devono essere confermate.